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Contributi affitto 2018: tutti i dettagli

Contributi affitto 2018: tutti i dettagli

Previsti contributi per aiutare le famiglie che hanno difficoltà con l'affitto: gli aiuti, finanziati dal Fondo di Morosità Incolpevole e dal Fondo Nazionale Sostegno all'Accesso alle Abitazioni in Locazione, sono per chi ha ricevuto già lo sfratto o per chi ha semplicemente un reddito basso.



I contributi affitto 2018 sono delle agevolazioni straordinarie che lo Stato riconosce a quelle famiglie che, a causa di gravi motivi, non riescono o hanno difficoltà a pagare il canone d'affitto. Questi contributi, elargiti in presenza di determinati requisiti e dietro apposita domanda da parte dell'inquilino, consentono di accedere a vari fondi per aiutare le famiglie che non riescono a pagare l'affitto. Una buona notizia per le famiglie in difficoltà che possono avvalersi anche di queste agevolazioni, oltre a quelle previste per le utenze domestiche di gas e luce e dal Reddito di Inclusione (REI).

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Quali aiuti sono previsti?

I contributi previsti consistono in un aiuto che lo Stato, attraverso i Comuni, riconosce agli inquilini che, al di là della propria volontà, non riescono a pagare l'affitto. Questi contributi vengono finanziati dalle risorse che ogni anno lo Stato destina:

  • al Fondo di Morosità Incolpevole, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che opera solo nei Comuni ad alta tensione abitativa e che si rivolge a coloro che hanno già ricevuto lo sfratto per morosità;
  • al Fondo Nazionale Sostegno all'Accesso alle Abitazioni in Locazione, che concede un contributo d'affitto che serve a prevenire morosità e procedure di sfratto.

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Il Fondo Morosità Incolpevole: quali sono i requisiti?

Per poter accedere ai contributi previsti dal Fondo Morosità Incolpevole, è necessario che ricorrano innanzitutto dei gravi motivi, che sono:

  • licenziamento o riduzione dell'orario di lavoro;
  • cassa integrazione;
  • mancato rinnovo del contratto a tempo determinato;
  • cessazione di attività lavorativa autonoma per causa di forza maggiore;
  • infortunio o decesso di un componente della famiglia che concorreva al reddito del nucleo.

Gli altri requisiti richiesti sono:

  • avere un ISEE 2018 al di sotto di 26mila euro;
  • non avere la proprietà, l'usufrutto, l'uso o abitazione di un immobile fruibile nella stessa provincia;
  • aver ricevuto l'atto di convalida di sfratto per morosità;
  • aver registrato regolarmente il contratto di affitto;
  • l'abitazione non deve essere di lusso o di pregio, per cui non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8, A9;
  • avere la residenza da almeno 1 anno nella casa in affitto per la quale si è ricevuto lo sfratto.

La domanda per accedere al Fondo Morosità Incolpevole va presentata al Comune di residenza che, verificati i requisiti richiesti e la presenza di bandi aperti, comunica al Ministero delle Infrastrutture se l'inquilino richiedente può ottenere il contributo per l'affitto per evitare lo sfratto per morosità incolpevole.

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Quali sono gli altri contributi per il pagamento dell'affitto?

Lo Stato, sempre attraverso i Comuni, prevede anche un altro tipo di agevolazione: attraverso il Fondo Nazionale Sostegno all'Accesso alle Abitazioni in Locazione viene concesso un aiuto alle famiglie dal reddito basso per evitare preventivamente morosità e procedure di sfratto. Il contributo elargito, come per il Fondo Morosità Incolpevole, è pari alla differenza tra il canone di locazione che si pagherebbe per un alloggio di residenza popolare e l'affitto che effettivamente la famiglia paga per la propria abitazione.
I requisiti richiesti sono:

  • avere la residenza nel Comune in cui si presenta la domanda;
  • avere un contratto di affitto registrato all'Agenzia delle Entrate;
  • non essere assegnatari di alloggi di edilizia popolare;
  • non avere la proprietà, l'usufrutto, l'uso o abitazione di un immobile ubicato nella stessa provincia;
  • l'abitazione non deve rientrare nelle categorie catastali degli immobili di pregio o di lusso (A1, A8, A9);
  • la famiglia richiedente non deve aver ricevuto per l'anno in corso altri aiuti e contributi affitto;
  • reddito ISEE variabile in base alla delibera comunale.

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