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Il pignoramento dello stipendio, ecco come avviene

Il pignoramento dello stipendio, ecco come avviene

Il pignoramento dello stipendio può avvenire in due modalità: o presso il datore di lavoro, quindi prima che venga accreditato, oppure direttamente sul conto corrente bancario o postale, dopo che è stato corrisposto. Ecco tutti i dettagli di come avviene il pignoramento dello stipendio.



Trai provvedimenti esecutivi che l'Agenzia delle Entrate-Riscossione può intraprendere per recuperare eventuali crediti c'è quello del pignoramento dello stipendio: è un procedimento formale, detto "presso terzi" poichè nel pagamento del debito viene coinvolto un terzo soggetto, che può essere il datore di lavoro oppure la banca. Vediamo quindi come avviene attualmente il pignoramento dello stipendio, in attesa di ulteriori novità contenute nel nuovo decreto fiscale 2019, con il nuovo condono fiscale, rottamazione ter e tutta la sanatoria.

Il pignoramento dello stipendio: di che si tratta?

Il pignoramento dello stipendio consiste nella possibilità da parte del creditore di recuperare in maniera forzosa le somme dovute: ciò avviene con due modalità diverse:

  • attraverso il pignoramento dello stipendio notificato al datore di lavoro, quindi prima che la retribuzione venga corrisposta al dipendente, e quando ancora la somma è depositata sul conto corrente dell'azienda;
  • attraverso il pignoramento dello stipendio sul conto corrente, ossia dopo che la retribuzione è stata depositata sul conto corrente del dipendente a seguito del bonifico da parte del datore di lavoro.

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Il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro: come funziona?

Il creditore può notificare direttamente presso il datore di lavoro del dipendente-debitore l'atto esecutivo di pignoramento dello stipendio. Ciò significa che l'importo oggetto del pignoramento viene decurtato prima che lo stipendio venga pagato al dipendente.
Il massimo che può essere pignorato equivale ad un quinto dello stipendio calcolato sul netto della retribuzione, e cioè dopo le trattenute di imposte e contributi. In questo calcolo non vengono tenute in considerazione eventuali cessioni del quinto dello stipendio volontarie, perchè vengono considerate dalla legge come una normale spesa del debitore.

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Il pignoramento dello stipendio sul conto corrente: cosa dice la  legge?

Se il pignoramento dello stipendio avviene dopo l'accredito sul conto corrente, valgono regole diverse. Le modalità di notifica dell'atto esecutivo di pignoramento sono  le stesse, cambia solamente l'interlocutore che, in questi casi, è la banca o la Posta.
La legge pone due ordini di limiti al pignoramento del conto corrente con lo stipendio:

  • per quanto riguarda le somme che si trovano già depositate al momento dell'arrivo del pignoramento, queste possono essere pignorate solo per quella parte che eccede il triplo dell'assegno sociale (448,07 euro) ossia 1.344,21 euro;
  • quanto alle successive somme che vengono accreditate dal datore di lavoro, queste possono essere pignorate sino ad un massimo di un quinto.

In quest'ultimo caso, se il creditore è l'Agenzia Entrate Riscossione, il pignoramento scende a:

  • 1/10 se lo stipendio è inferiore a 2.500 euro;
  • 1/7 se lo stipendio è superiore a 2.500 euro ma inferiore a 5.000 euro;
  • per tutti gli stipendi superiori a 5.000 euro torna il limite massimo di un 1/5.

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