Trasformare una ditta individuale in una SRL si può: è importante però seguire la procedura corretta, cioè effettuare il passaggio tramite un atto notarile di conferimento. Altre soluzioni devono ritenersi sbagliate, oltre che molto rischiose in caso di controlli dell'Agenzia delle Entrate.
Le diverse forme societarie (ditte individuali, società di persone e società di capitali) si differenziano per gli adempimenti burocratici e soprattutto per gli aspetti fiscali. Quando si dà il via ad un'attività imprenditoriale viene scelta quella più adatta, a seconda della tipologia di impresa, della sua dimensione e della previsione del fatturato. Nel corso del tempo queste variabili possono cambiare e può rendersi necessaria una nuova forma societaria: ad esempio un soggetto, dopo aver aperto la partita IVA e aver portato avanti la propria attività come ditta individuale, può decidere a un certo punto di "trasformarsi" in SRL. Vediamo come.
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Il passaggio da impresa individuale a SRL, anche unipersonale, avviene attraverso un atto notarile di conferimento di azienda in una SRL di nuova costituzione o già costituita. L'atto di conferimento, stipulato necessariamente dal notaio, non fa altro che far "confluire" la vecchia partita IVA nella nuova SRL. I vantaggi nell'utilizzare l'atto di conferimento sono:
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Le spese da sostenere per poter effettuare questo passaggio possono sembrare elevate, ma l'atto notarile di conferimento è l'unico mezzo corretto per poter trasformare una ditta individuale in una SRL. Altre soluzioni, anche se apparentemente più economiche e convenienti, non sono assolutamente da prendere in considerazione perchè sbagliate e rischiose: ad esempio aprire la nuova SRL e chiudere la vecchia partita IVA personale, facendo un passaggio diretto dei dipendenti e cedere le attrezzature tramite fattura, comporta una spesa di poche centinaia di euro; questa procedura è, di fatto, una simulazione di una cessione d'azienda; in pratica una vendita, su cui non viene pagata alcuna tassa. In caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate, le conseguenze potrebbero essere fatali data l'entità delle possibili sanzioni.
Tornando quindi ai costi per l'atto di conferimento, ammontano a:
La spesa può sembrare elevata, ma questa è l'unica procedura corretta: l'intervento del notaio e del perito garantiscono l'assoluta regolarità dell'intera operazione e mette al sicuro il titolare dell'impresa da eventuali controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.
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Una volta stipulato l'atto notarile di conferimento, è necessario effettuare degli adempimenti successivi per poter far cessare definitivamente l'esistenza della ditta individuale:
Per la procedura di chiusura, normalmente si utilizza la Comunicazione Unica (ComUnica), il modello unico da inviare al Registro delle Imprese che permette di chiudere tutte le posizioni in una volta sola. Con la ricevuta di chiusura attività è necessario recarsi successivamente all'Inps, all'Inail e alla Camera di commercio in modo da cessare le varie posizioni. Le imprese commerciali inoltre, devono presentare il modello SCIA al Comune.
Se si provvede autonomamente, i costi sono contenuti: si tratta di alcune marche da bollo da allegare al modello SCIA per il Comune e una marca da bollo per le attività iscritte al Registro delle imprese, per un totale di massimo 50 euro. Se ci si avvale di un commercialista, incaricato tramite apposita procura, bisognerà aggiungere il suo compenso.
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Per quanto riguarda invece gli adempimenti fiscali:
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