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Pensione Opzione donna, prorogata al 2019

Pensione Opzione donna, prorogata al 2019

Anche nel 2019 le lavoratrici potranno andare in pensione anticipata attraverso "Opzione donna", prorogata anche per il prossimo anno. Lo ha comunicato la Presidenza del Consiglio: ecco le ultimissime notizie sulla proroga, i requisiti e le possibili penalizzazioni.



Prorogata al 2019 la pensione Opzione donna: lo ha ufficializzato la Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso un Comunicato stampa (Comunicato n. 23 del 15 ottobre). Testualmente si legge: "Per le donne si proroga Opzione Donna, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione." Un ulteriore passo verso il superamento della Legge Fornero, dopo l'annuncio delle Pensioni Quota 100.

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Pensione Opzione donna 2019, come funziona?

La pensione Opzione donna è l'opportunità, prorogata per il 2019, per le donne lavoratrici dipendenti e autonome, nate nell'ultimo trimestre del 1958 e che rientrino in determinati requisiti contributivi, di accedere alla pensione anticipata attraverso la presentazione della c.d. domanda Opzione donna.
Per le lavoratrici che intendono avvalersi dell'Opzione donna 2019, il calcolo viene effettuato esclusivamente sul metodo contributivo; di conseguenza anche le lavoratrici a cui spetterebbe il calcolo della pensione sul metodo misto, cioè contributivo e retributivo, dovrebbero rinunciarvi per poter andare in pensione anticipata. Probabilmente, quindi, per alcune lavoratrici, aderire alla pensione Opzione donna 2019 potrebbe essere fortemente penalizzante.

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Pensione Opzione donna 2019, quali requisiti?

La pensione Opzione donna, prorogata al 2019, consente alle donne lavoratrici dipendenti ed autonome di andare in pensione anticipata qualora siano in possesso di determinati requisiti. I requisiti per presentare domanda di pensione anticipata con l'Opzione donna sono:

  • dipendenti pubbliche: età anagrafica di 57 anni e 7 mesi;
  • lavoratrici autonome: età anagrafica di 58 anni e 7 mesi;
  • contributi minimi: aver versato almeno 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2015.

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Pensione Opzione donna 2019, quando conviene?

La riforma previdenziale, attraverso Opzione donna 2019, permetterà alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione anticipata; va però sottolineato che spesso le pensioni anticipate comportano notevoli decurtazioni sull'assegno della pensione
Poiché attraverso Opzione donna 2019 una lavoratrice rinuncia al calcolo dell'assegno pensionistico con il sistema misto per il contributivo, la penalizzazione media sull'assegno di pensione, secondo le previsioni degli analisti, sarebbe circa del 30% sull'importo complessivo.
Dall'altra parte però il calcolo Opzione donna non è per tutte uguale: il trattamento può essere differente a seconda di diversi fattori come l'età anagrafica nel momento di uscita dal lavoro, gli anni di contributi versati o il tipo di carriera lavorativa effettuato. Le penalizzazioni derivanti dall'Opzione donna 2019 potrebbero essere più marcate per le lavoratrici che hanno avuto stipendi più alti nell'ultimo periodo di lavoro: il calcolo della pensione con il sistema retributivo prevede infatti che, per determinare l'assegno da pensione, sia effettuato sulla base della media dei redditi percepiti negli ultimi anni prima della pensione.

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