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Eredità giacente: che cos’è e quando si verifica

Eredità giacente: che cos’è e quando si verifica

I lasciti ereditari non sono sempre positivi. Spesso può accadere che un’eredità nasconda delle spiacevoli sorprese. Per questo la legge consente anche il rifiuto dell'eredità. Ma quando si verifica l’eredità giacente? Quali sono i suoi requisiti? Chi è il curatore dell’eredità giacente?



Che cos’è l’eredità giacente?

Nonostante il termine sembra richiamare chissà quali concetti, l’eredità giacente non è altro che il lascito di una persona che viene meno e che non è possibile dare agli eredi leggittimi o testamentari indicati dal De Cuius. Vale ricordare, infatti, che i lasciti del De Cuius vanno a coloro che ha indicato nel testamento, ove presente, oppure a coloro che vi hanno diritto per legge. In quest’ultimo caso si parla di successori legittimi. In questa categoria rientrano il coniuge, i discendenti, gl iascendenti, i collaterali e gli altri parenti fino al sesto grado. Ovviamente non è detto che l’eredità sia sempre piacevole da ricevere. Per questo motivo, per diventare eredi, è necessario procedere con l’accettazione dell’eredità. L’accettazione dell’eredità può essere di due tipi:

  1. Puramente e semplicemente;
  2. Con beneficio d’inventario.

Nel primo caso i lasciti sono accettati senza fare alcun tipo di valutazione mentre nel secondo caso l’erede passa prima in rassegna ciò di cui dovrebbe entrare in possesso. In taluni casi, appunto, può accadere che l’eredità sia rifiutata. A parte rifiutarla dopo l’inventario, altri casi di rifiuto possono essere i seguenti:

  1. I chiamati all’eredità non accettano anche senza beneficio d’inventario;
  2. I chiamati all’eredità hanno già da tempo rinunciato all’eredità;
  3. Non vi sono chiamati all’eredità o non si conosce se siano ancora in vita oppure dove si trovano.

In tutti quei casi in cui non sia possibile procedere al trasferimento dei beni verso gli eredi, si parla allora di eredità giacente.

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Chi amministra l’eredità giacente?

Qualora si verifichi il caso di un’eredità giacente, viene nominato un curatore. Questo avviene perché il tempo che trascorre tra l’apertura della procedura ereditaria e l’individuazione di uno o più eredi può richiedere anche molti anni e può accadere che l’eredità contenga anche beni deteriorabili. Così il curatore ha il compito di gestire ciò che potrebbe servire per soddisfare eventuali creditori.

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Cosa serve per la nomina di un curatore?

Affinchè si possa procedere alla nomina di un curatore è necessario che tutti gli aventi diritti abbiano espressamente rinunciato all’eredità.

È possibile la giacenza pro quota?

No, non è possibile che si nomini un curatore per la giacenza di una sola parte dell’eredità. Affinché si possa nominare un curatore è necessario che rinuncino tutti gli aventi diritto.

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Posso richiedere la nomina di un curatore?

Certo, la legge stabilisce che la richiesta di nomina del curatore possa essere avanzata da chiunque ne abbia interesse. Se questo non avviene allora la nomina può avvenire d’ufficio.

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I creditori possono chiedere la nomina?

Certamente. Nello specifico tutti coloro che possono nutrire interesse per un’eredità giacente sono i seguenti soggetti:

  1. I chiamati all’eredità non in possesso del bene;
  2. I designati successivi;
  3. I legatari;
  4. I creditori del defunto;
  5. Chi ha proposto o intende proporre azioni contro l’eredità.

Tra i creditori possono rientrarvi anche i Condomini e l’Agenzia delle Entrate.

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