Il Decreto Crescita è legge: è stato finalmente approvato in Senato. Se ne sente parlare da tempo su Tv, giornali e salotti televisivi. Ma di preciso, cosa prevede? Quali sono le principali novità e come influiranno nella nostra vita quotidiana? Eccole spiegate per punti in maniera semplice.
Dopo l’ok della Camera e il via libera del Senato, il Decreto Crescita è diventato legge: prevede, com'è ovvio, diverse novità che riguardano le tasse e le questioni fiscali. Sono previsti sgravi e incentivi, sia per le persone fisiche che per le aziende. Le disposizioni previste all'interno del Decreto Crescita sono veramente tantissime: qui riassumiamo quelle che ci sembrano più interessanti, spiegandole in maniera facile.
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Confermata la misura del super ammortamento per l'acquisto, da parte di aziende e professionisti, di beni strumentali, cioè di attrezzature, mobili, macchinari, computer e tutti quei beni utilizzati durante la propria attività. Il super ammortamento è riconosciuto per gli investimenti fatti tra il 1 aprile 2019 e il 30 giugno 2020, a condizione che entro il 31 dicembre 2019 sia sato confermato l'ordine di acquisto e che sia stato versato almeno il 20% di acconto. Per quanto riguarda il pagamento delle tasse, su questi investimenti viene riconosciuta una maggiorazione del costo di acquisto del 30%. Ciò significa, ad esempio, che se un bene strumentale nuovo viene pagato 100, il costo deducibile ai fini dell'ammortamento fiscale sarà pari a 130.
L'azienda investe i propri utili o assume nuovi lavoratori? Queste iniziative vengono "premiate" con un abbassamento delle aliquote del'IRES (ecco perchè si chiama Mini-Ires). L'Imposta sul reddito delle società (IRES) è una imposta proporzionale che si ottiene tramite applicazione di un'aliquota unica, la cui entità, variata nel corso degli anni, è attualmente fissata al 24%. Il Decreto Crescita prevede l'abbassamento dell'aliquota dal 22,5% per il 2019 al 20% a partire dal 2023.
La sanzione prevista per la mancata comunicazione della proroga della cedolare secca è stata abolita, non esiste più. La cedolare secca è il regime di tassazione agevolato sugli affitti con due aliquote al 10% e al 21%. Prima, in caso di mancata presentazione della comunicazione di proroga o risoluzione del contratto d'affitto, a cui veniva applicato il regime fiscale della cedolare secca, entro trenta giorni scattava la multa di 100 euro, ridotta a 50 euro se la comunicazione era presentata con ritardo non superiore a trenta giorni. Con il Decreto Crescita, sia l'obbligo di comunicazione che le sanzioni non ci sono più.
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Buone notizie per i proprietari di case in affitto con inquilini che non pagano: per effetto del Decreto Crescita sarà più facile detassare i canoni di affitto non riscossi. Per i contratto d'affitto stipulati a partire dal 1 gennaio 2020 si potrà essere esonerati dalla tassazione degli affitti mai pagati dall'inquilino, senza dover aspettare per forza lo sfratto definitivo: sarà sufficiente infatti la semplice ingiunzione di pagamento o l'intimazione di sfratto per morosità.
Gli ISA. Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale, sono il nuovo strumento a disposizione dell'Agenzia delle Entrate e sostituiscono i vecchi studi di settore. Destinatari sono tutti quelli che esercitano attività d'impresa o la libera professione: per questi soggetti, il Decreto Crescita ha stabilito la proroga dei termini al 30 settembre per i versamenti delle imposte dirette, dell'IRAP e dell’IVA, che scadono tra il 30 giugno e il 30 settembre 2019.
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Il Decreto Crescita ha allungato i tempi per emettere la fattura elettronica e per la memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi: in entrambi i casi, non più entro 10 giorni ma entro 12 giorni. I documenti si considerano dunque emessi immediatamente anche se inviati nell'arco di 12 giorni. Specifichiamo che per "emissione della fattura elettronica" si intende il giorno in cui avviene l'effettiva trasmissione del documento al SdI: emettere fattura diventa quindi trasmettere al Sistema di Interscambio.
Il Decreto Crescita ha stabilito lo slittamento del termine per presentare la dichiarazione IMU dal 30 giugno al 31 dicembre dell'anno successivo a quello cui si riferiscono i dati da comunicare. Eliminato l'obbligo di presentare la dichiarazione IMU per chi vuole beneficiare della riduzione del 50% di IMU e TASI sulle case concesse gratuitamente a figli o genitori. Abolito anche l'obbligo di comunicazione del possesso dei requisiti per gli immobili affittati a canone concordato che usufruiscono dell'imposta ridotta al 75%.
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Questo interessa chi affitta casa su AirBnb o piattaforme simili: è prevista l'istituzione di una banca dati delle strutture ricettive, nella quale saranno inserite anche le case destinate agli affitti brevi presenti sul territorio nazionale. Ad ogni struttura o casa sarà assegnato un codice identificativo che deve obbligatoriamente comparire sugli annunci online; i dati saranno comunicati automaticamente all'Agenzia delle entrate, rendendo più semplici i controlli. Niente codice, niente annunci online: sanzioni da 500 a 5.000 euro per ogni annuncio irregolare a carico del sito internet.
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Cervelli in fuga? Il Decreto Crescita stabilisce che ai docenti e ai ricercatori che rientrano in Italia a partire dal 2020:
Il rientro in Italia a partire dal 2020 viene premiato con una riduzione del 70% della base imponibile su cui calcolare le tasse.
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