Ci siamo quasi: lunedì 17 giugno, giorno stabilito per versare l'acconto di IMU e TASI 20109, i proprietari di seconde case, fabbricati, aree edificabili e terreni non esenti sono chiamati al pagamento. In vista di questo primo appuntamento, ecco 5 cose che devi assolutamente sapere.
Giugno è tempo di pagamenti: lo sanno bene tutti i proprietari di immobili, fabbricati, aree edificabili e terreni, diversi da quelli per cui sono state previste delle specifiche cause di esclusione o esenzione da parte del Comune. Lunedì 17 giugno i Comuni battono cassa: in questa data, infatti, è previsto il versamento dell'acconto di IMU e TASI 2019. In vista di questo importante appuntamento, ecco un elenco di 5 cose da sapere.
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Aumenti in arrivo: la Legge di Bilancio 2019 infatti ha cancellato lo stop agli aumenti imposto ai Comuni tre anni fa. In ogni caso, l'acconto del 17 giugno è pari al 50% dell'imposta, calcolata in base alle aliquote e alle detrazioni relative al 2018. Se il Comune ha deciso eventuali rincari, si faranno sentire sulle tasche dei contribuenti direttamente a dicembre, in occasione del saldo. Le nuove aliquote del 2019 però, potrebbero essere usate già il 17 giugno in due casi:
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Se due coniugi posseggono due appartamenti in Comuni diversi e separano le loro rispettive residenze, possono usufruire delle esenzioni IMU e TASI su tutte e due le case? La risposta è si. Infatti sono molti i casi di moglie e marito che, ad esempio, durante la settimana vivono lontani per motivi di lavoro: in tali circostanze, la legge consente di mantenere i benefici sulla prima casa per entrambe le abitazioni, qualora sussistano reali esigenze a supporto del trasferimento della residenza anagrafica e della dimora abituale in un altro Comune. Attenzione però: la dimora deve essere reale, altrimenti il Comune potrebbe revocare le agevolazioni se ad esempio riscontra consumi in bolletta troppo "leggeri".
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I soggetti passivi dell'IMU sono i proprietari dell'immobile; quelli della TASI sono sia i proprietari che gli inquilini. Quindi qualora il Comune applichi la TASI, chi abita in un appartamento in affitto ne deve versare tra il 10% e il 30%. Il proprietario dell'appartamento, però, può accollarsi tutta l'imposta comunicandolo al Comune. Se invece è espressamente previsto da una clausola del contratto di affitto, il proprietario può addebitare interamente all'inquilino sia IMU che TASI. Poichè l'IMU deve essere sempre pagata dal proprietario, questi può chiederne il rimborso all'inquilino se previsto dal contratto.
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Occhio a quanto si versa in occasione dell'acconto di lunedì 17 giugno, soprattutto se il tributo si riferisce ad un immobile in cui si è presa la residenza da poco. Se si paga più del dovuto, le somme in eccesso possono essere compensate a dicembre in occasione del saldo, ma solo se il regolamento comunale lo consente. Altrimenti sarà necessario fare richiesta di rimborso.
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La dichiarazione IMU e TASI va presentata solo nel caso in cui nel 2018 si sono verificate delle variazioni che incidono sull'imposta. Se da un lato la presentazione è obbligatoria, pena la decadenza (come per gli alloggi sociali o le cooperative edilizie a proprietà indivisa), dall'altro l'inadempimento comporta la perdita del diritto all'agevolazione. Non sono previsti ravvedimenti o presentazioni tardive. Il termine per la dichiarazione per il 2018 è il prossimo 1 luglio.
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