Se sei rimasto senza lavoro puoi chiedere il sussidio di disoccupazione: si chiama NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) e viene dato dall'INPS a tutti quelli che sono stati licenziati o a cui è scaduto il contratto di lavoro a tempo determinato. Ecco come presentare la domanda.
La "disoccupazione" è una prestazione economica erogata dall'INPS a favore dei lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Questa indennità, chiamata NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), viene riconosciuta a chi si trova in uno stato di disoccupazione involontario e che abbia anche i requisiti contributivi e lavorativi previsti dalla normativa.
Non hanno diritto alla "disoccupazione":
Leggi anche > > > Licenziamento: tutte le regole
Hanno diritto alla "disoccupazione" i lavoratori con contratto a tempo indeterminato che siano stati licenziati dall'azienda, anche nel caso in cui la decisione sia motivata da giusta causa e dipenda da un comportamento poco corretto del dipendente. Allo stesso modo, ne hanno diritto coloro che hanno perso il posto di lavoro in seguito a un mancato rinnovo di un contratto a tempo determinato dopo la sua scadenza naturale.
Non hanno diritto alla disoccupazione coloro che si dimettono per libera scelta. Ci sono però delle eccezioni poiché la disoccupazione è riconosciuta anche nel caso di dimissioni per giusta causa, ad esempio:
Leggi anche > > > Incinta e disoccupata, spetta il congedo di maternità?
Per chiedere l'indennità di disoccupazione bisogna avere due requisiti: il requisito contributivo e il requisito lavorativo. Per quanto riguarda il requisito contributivo, sono necessarie almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione. Per "contribuzione utile" si intende anche quella dovuta ma non versata. Ai fini del diritto sono valide tutte le settimane retribuite, purché risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali.
Per il requisito lavorativo, invece, sono necessarie almeno trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione. Per giornate di effettivo lavoro si intendono quelle di effettiva presenza al lavoro, a prescindere dalla loro durata oraria.
Leggi anche > > > Reddito di Cittadinanza, disponibile il modulo INPS
Se la retribuzione mensile è pari o inferiore al minimale mensile fissato dall'INPS di 1.208,15 euro, l'importo della NASpI è pari al 75% della suddetta retribuzione. Se è oltre a tale soglia, viene aggiunto al 75% un importo pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e il predetto importo. In ogni caso, l'importo massimo dell'indennità non può superare i 1.314,30 euro al mese.
La durata della disoccupazione varia in base alla storia contributiva di ogni soggetto: è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi.
Leggi anche > > > Legge salva suicidi, ecco come estinguere i debiti
La domanda per il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione NASpI deve essere presentata all'INPS, esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
La domanda deve essere presentata entro il termine di decadenza di sessantotto giorni, che decorre:
Hai perso il lavoro e vuoi conoscere i tuoi diritti? Chiedi qui.
Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.
Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.