Negli ultimi anni la Legge 3/2012 (c.d. Legge salva suicidi) ha conosciuto una vera e propria crescita esponenziale nella sua applicazione: utilizzata anche nel recente caso dell'imprenditore Sergio Bramini, consente ai contribuenti in difficoltà economiche di estinguere i propri debiti.
Quante volte i fatti di cronaca hanno riportato notizie drammatiche in merito a persone che, sommerse dai debiti, hanno scelto la soluzione estrema di togliersi la vita. Ritrovarsi con i debiti, per sopravvenute difficoltà economiche ed essere perseguitati per anni dai creditori per il recupero di somme che spesso non potrà mai avvenire, può portare molte famiglie sull'orlo della disperazione. Sulla base di questi presupposti è stata emanata da qualche anno la Legge 3/2012, nota come "Legge salva suicidi" o sul sovraindebitamento, che consente ai contribuenti di estinguere i propri debiti in caso di difficoltà economiche. Vediamo meglio nel dettaglio cos'è il sovraindebitamento e come funziona la Legge salva suicidi.
La Legge salva suicidi, introdotta nel 2012 ma poco conosciuta e poco applicata fino a pochissimo tempo fa, si rivolge a tutti coloro che si trovano in uno stato di sovraindebitamento: per sovraindebitamento s'intende una condizione di squilibrio permanente, da parte di una persona fisica, giuridica o ente diverso, tra i debiti contratti e il patrimonio liquidabile. Si tratta quindi di una situazione di difficoltà o impossibilità di pagare ed estinguere i propri debiti. Oltre a questo presupposto oggettivo, c'è quello soggettivo: la possibilità di accedere alle procedure di sovraindebitamento si rivolge a quei soggetti, persone fisiche o giuridiche, che non possono accedere alle procedure fallimentari.
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Come detto, coloro che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento sono quei soggetti che non possono fallire, cioè che non hanno i requisiti soggettivi per accedere alle procedure fallimentari previste, invece, per le società. L'unico soggetto che può avvalersi della disciplina dei procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento è il debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all'attività imprenditoriale professionale eventualmente svolta. Si parla quindi di:
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Grazie alla Legge salva suicidi, il debitore in stato di sovraindebitamento può proporre ai creditori, con l'ausilio degli organismi di composizione della crisi (OCC) un accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base di un piano che preveda scadenze e modalità di pagamento dei creditori, indichi le eventuali garanzie rilasciate per estinguere i debiti e le modalità per l'eventuale liquidazione dei beni. Le procedure previste dalla Legge salva suicidi sono principalmente due:
Per avviare una di queste procedure, è necessario che il debitore depositi presso la cancelleria del Tribunale della propria città la richiesta di nomina di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) al quale sottoporre il piano di ristrutturazione dei debiti. Una volta ottenuta la validazione da parte dell'OCC e fissata l'udienza, il Giudice deciderà nel merito; in caso di esito positivo, il debitore deve mettere immediatamente in esecuzione il programma presentato.
Alcuni benefici della Legge salva suicidi sono immediati: si pensi, ad esempio, alla sospensione di tutte le azioni di recupero intraprese nei confronti del soggetto (compresa la messa all'asta della casa), allo stralcio dei debiti che mediamente supera il 60% e la sospensione di un anno del pagamento delle rate di mutui; al termine della procedura si può ottenere finalmente l'esdebitazione, cioè la liberazione da tutti i debiti residui nei confronti dei creditori non soddisfatti e la cancellazione del proprio nominativo dalle banche dati, con la possibilità di accedere nuovamente al credito. Una volta terminata con successo la procedura, il debitore sarà quindi sollevato da ogni debito ancora non onorato e avrà quindi davanti a sé un nuovo inizio e una nuova vita.
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