La legge di Bilancio 2018 tenta di contrastare le ricorrenti forme di ricatto nei confronti di quei lavoratori costretti ad accettare stipendi più bassi rispetto a quanto previsto dal contratto. Quali sono i contratti di lavoro coinvolti e quali le forme di pagamento legate alla retribuzione.
Sono diversi i casi in cui molti lavoratori, appartenenti alle più diverse categorie, accettano di ricevere il pagamento in contanti del proprio stipendio, con un importo inferiore rispetto a quanto dichiarato in busta paga; si tratta di una forma di ricatto da parte dei datori di lavoro che mettono in atto questa discutibile pratica per risparmiare sul costo del lavoro, dietro minaccia del licenziamento.
La legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017), per contrastare questo fenomeno delle false buste paga, all'art. 910 stabilisce che dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro corrispondono ai lavoratori la retribuzione attraverso una banca o un ufficio postale. Dunque addio al contante: saranno ammesse solamente forme di pagamento tracciabili. "I datori di lavoro o committenti", si legge nel successivo art. 911, "non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato."
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I pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori dovranno obbligatoriamente avvenire:
La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell'avvenuto pagamento della retribuzione.
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Per "rapporto di lavoro", la Legge di Bilancio intende:
Le misure previste dalla Legge di Bilancio 2018 non sono invece applicabili:
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Nonostante l'importanza e la valenza di queste misure, alla data odierna manca del tutto ogni forma di iniziativa da parte del Governo, che in questi primi mesi del 2018 avrebbe dovuto attivarsi con i sindacati, Confindustria, le banche (Abi) e le Poste affinché venisse scritta una Convenzione per "individuare gli strumenti di comunicazione idonei a promuovere la conoscenza e la corretta attuazione" delle norme.
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