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Edilizia libera e detrazioni fiscali: quando è possibile

Edilizia libera e detrazioni fiscali: quando è possibile

Una domanda molto frequente che abbiamo ricevuto dagli utenti di Know How riguarda la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per lavori in edilizia libera. La frequenza dei quesiti non stupisce se teniamo conto che vige una certa confusione.



Da tale confusione, confermata come dicevamo dai numerosi quesiti degli utenti, è nata l’idea di un articolo che faccia un minimo di chiarezza sull’argomento, visto che in rete vi sono articoli molto contrastanti, che delle volte sostengono la possibilità di poter detrarre le spese per i lavori in edilizia libera, e altre volte lo negano.

Iniziano con il ricordare che cosa si intende per edilizia libera. Si definiscono lavori in edilizia libera tutti quelli che si possono realizzare senza che vi sia la necessità di richiedere permessi o disporre di titoli abilitativi.

In altri termini, sa hai intenzione di cambiare gli infissi di casa oppure di togliere le piastrelle del bagno per metterne di nuove, sappi che puoi farlo senza la necessità di alcuna richiesta al Comune di appartenenza.

Ma quali sono i lavori che rientrano in edilizia libera? Nel complesso ne sono 58 e li abbiamo raccolti all’interno di questo documento, per facilitarne la lettura. La tabella che abbiamo predisposto non è altro che una riduzione del Glossario voluto e redatto dal Ministero.

Come puoi leggere si tratta di lavori molto diversificati, che condividono tutti la medesima caratteristica: non sono richieste autorizzazioni.

Un aspetto a cui fare attenzione è che alcuni di questi lavori, prima dell’emanazione del Glossario, rientravano nella categoria dei lavori straordinari. Tuttavia, rispetto ad allora, nulla è cambiato in merito alle agevolazioni fiscali.

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Dunque, per ognuno dei lavori presenti nell’elenco di cui sopra è possibile ottenere una detrazione fiscale? Potremmo rispondere semplicemente sì, ma non sarebbe una risposta completa.

Va precisato, infatti, che la detrazione è possibile soltanto in talune circostanze, che andremo a elencare di seguito. Prima di vedere queste circostanze, è bene precisare che la detrazione ammonta al 50% dei costi sostenuti, da recuperare nell’arco di dieci anni attraverso la dichiarazione dei redditi. Ovviamente vi sono delle formalità da espletare, che espliciteremo nel corso dei prossimi paragrafi.

Torniamo, per adesso, alle circostanze in cui è possibile ottenere la detrazione per i lavori in edilizia libera, che è il focus dell’articolo di oggi.

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La prima circostanza è che i lavori siano eseguiti su parti in comune, nel caso di appartamento all’interno di un condominio. In effetti, un aspetto fondamentale per capire la detraibilità dei lavori in edilizia libera è quello di comprendere appieno la differenza tra lavori ordinari e lavori straordinari. Se i lavori appartengono alla categoria degli ordinari, possono comunque essere portati in detrazione se sono di edilizia libera ma eseguiti su parti in comune. La sostituzione degli infissi nel vano scale, oppure la tinteggiatura delle pareti dell’androne condominiale, pur essendo lavori ordinari, possono essere portati in detrazione per la quota spettante a ciascun condomine.

La seconda circostanza è quella dei lavori in edilizia libera ma considerati straordinari. In questo senso bisogna considerare che il rifacimento di un bagno senza modifica della destinazione d’uso e senza agire sui tramezzi, ma lavorando tuttavia sulle tubature, viene considerato straordinario pur essendo in edilizia libera, quindi svincolato dalla necessità di autorizzazioni. Bene, in questo caso la detrazione è possibile.

Vi è infine una terza circostanza, che si colloca a metà. Prendiamo la sostituzione del pavimento di un intero appartamento eseguito insieme alla tinteggiatura. Si tratta di lavori dalla spesa importante ma che purtroppo non possono ottenere agevolazioni in quanto considerati ordinari ed eseguiti nell’abitazione privata, quindi non su spazi comuni. Esiste però una possibilità. Se, infatti, i lavori ordinari sono agganciati ad un lavoro di natura straordinaria, come quello del bagno di cui poc’anzi, allora anche i lavori ordinari possono ottenere la detrazione nonostante siano eseguiti in un’abitazione privata.

Qualunque sia il caso che riguarda la tua situazione, non bisogna dimenticare che vi sono degli adempimenti a cui fare attenzione, per non correre il rischio di perdere l’agevolazione. Trattandosi di edilizia libera per fortuna sono pochi ma comunque ve ne sono. Innanzitutto i pagamenti devono essere eseguiti tramite bonifico parlante, inoltre al Comune bisogna inviare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà – un tipo particolare di autocertificazione – con la quale si specifica la data di inizio e di fine lavori.

Tutta la documentazione va consegnata al proprio commercialista in fase di dichiarazione (la prima utile dopo il termine dei lavori) per ottenere il credito nell’arco dei successivi 10 anni, in parti uguali per ogni singolo anno.

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