Il Blog di Know How

Soluzioni per imprese e privati
Blog / Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: cos’è e a cosa serve

Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: cos’è e a cosa serve

Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: cos’è e a cosa serve

Benchè meno nota dell’autocertificazione, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà è un tipo di documento, che consente una comunicazione con valore legale tra il cittadino e l’ente pubblico, permettendo di snellire le dinamiche burocratiche. Quando si usa? Come si redige?



Ormai tutti i cittadini sono abituati all’uso dell’autocertificazione, che fino a 15 0 20 anni fa era qualcosa di impensabile. Tuttavia, meno diffusa è la conoscenza della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, un altro documento formale che può essere utilizzato in funzione di autocertificazione per quelle situazioni in cui non è previsto, dalla legge, l’uso di un certificato auto dichiarato.

Leggi anche >>> CONSERVAZIONE DIGITALE DEI DOCUMENTI: LE NOVITÀ PER IL 2022

Sì, perché in effetti va precisato, innanzitutto, che l’autocertificazione può essere adoperata soltanto per i casi previsti dalla legge, che sono i seguenti:

  1. Data e luogo di nascita;
  2. Residenza;
  3. Cittadinanza;
  4. Godimento dei diritti civili e politici;
  5. Stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;
  6. Stato di famiglia;
  7. Esistenza in vita;
  8. Nascita del figlio, decesso del coniuge, dell'ascendente o discendente;
  9. Iscrizione in albi, registri o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
  10. Appartenenza a ordini professionali;
  11. Titolo di studio, esami sostenuti;
  12. Qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
  13. Situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali;
  14. Assolvimento di specifici obblighi contributivi con l'indicazione dell'ammontare corrisposto;
  15. Possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell'archivio dell'anagrafe tributaria;
  16. Stato di disoccupazione;
  17. Qualità di pensionato e categoria di pensione oppure qualità di studente ma anche qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;
  18. Iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
  19. Tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio;
  20. Di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di sicurezza e di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
  21. Di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali oppure di non essere l'ente destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui al decreto legislativo n. 231 dell'8 giugno 2001;
  22. Qualità di vivenza a carico;
  23. Tutti i dati a diretta conoscenza dell'interessato contenuti nei registri dello stato civile;
  24. Di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato.

Per ciascuno di questi vi può essere un modello di documento diverso a cui fare riferimento.

Per tutti gli altri casi, dunque, è possibile fare riferimento alla dichiarazione sostitutiva. Essa è prevista dal DPR 445/2000 dove si stabilisce che deve (attenzione: “deve” non “può”) essere utilizzata nei rapporti con la pubblica amministrazione, con i gestori dei servizi pubblici e con i privati, se questi ulimiti lo consentono, e deve servire per comprovare stati, qualità personali e fatti. È bene evidenziare che la legge stabilisce anche che la mancata accettazione di una dichiarazione sostitutiva o la mancata richiesta, costituiscono per la pubblica amministrazione una violazione dei doveri d’ufficio, quindi punibile per legge.

Leggi anche >>> WHISTLEBLOWING: CHE COS'È E PERCHÉ PUÒ MIGLIORARE LA NOSTRA VITA

A questo punto la domanda più ovvia è: cosa è possibile dichiarare con questo tipo di documento? Nello specifico:

  • Stati, fatti e qualità personali, a diretta conoscenza dell'interessato, non compresi nell'elenco dei casi in cui si può ricorrere all'autocertificazione;
  • Stati, fatti e qualità personali relativi ad altri soggetti di cui il dichiarante abbia conoscenza diretta.

La dichiarazione può riguardare anche la conformità all'originale della copia di:

  • Atti o documenti conservati o rilasciati da una pubblica amministrazione;
  • Pubblicazioni;
  • Titoli di studio o di servizio;
  • Documenti fiscali che devono essere obbligatoriamente conservati dai privati.

Tale tipologia di dichiarazione non è disponibile per tutti, infatti posso adottarla soltanto i seguenti soggetti:

  • Cittadini italiani e dell'Unione europea, persone giuridiche, società di persone, pubbliche amministrazioni, enti, associazioni e comitati aventi sede legale in Italia o in uno dei paesi dell'Unione europea;
  • Cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti in Italia limitatamente ai dati e ai fatti che possono essere attestati dall'amministrazione pubblica, o se previsto da speciali disposizioni di legge e/o da reciproche convenzioni internazionali.

In rete è possibile trovare numerosi esempi di tali documenti, tra i tanti uno potrebbe essere questo. Un ultimo aspetto da considerare è quello relativo alla modalità di presentazione. Se si presenta a una pubblica amministrazione allora è necessario firmare il documento di fronte al dipendente addetto a riceverla, altrimenti si può optare per soluzioni quali l’invio via pec, mail o fax con allegato il documento di identità, oppure apponendo la firma digitale nel caso di invio telematico.

Leggi anche >>> WHISTLEBLOWING: DUE SENTENZE PER FARE CHIAREZZA

Hai altro da chiedere?

Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.





L'autore
  • redazione-know-how-2-2021-06-04_11-27-58-foto-profilo-know-how.jpg
    Redazione Know How  Reply

    Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
    Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.

Fai la tua domanda