Il Blog di Know How

Soluzioni per imprese e privati
Blog / Come si scrive un business plan? 7 consigli per non sbagliare

Come si scrive un business plan? 7 consigli per non sbagliare

Come si scrive un business plan? 7 consigli per non sbagliare

Il Business Plan non è un elemento accessorio nella costituzione di una nuova impresa. A prescindere di una startup o di una società con una storia alle spalle, il Business Plan è uno strumento fondamentale per capire e far capire se la tua idea ha i numeri per diventare un'impresa di successo.



In un precedente articolo abbiamo già parlato della struttura di un Business Plan, quindi ne abbiamo analizzato l'ossatura e abbiamo individuato alcuni elementi che di certo non possono mancare. Poco o niente abbiamo detto sulla forma.

Del resto, è noto che il Business Plan dovrebbe avere la capacità di attrarre il lettore e di spingerlo alla lettura dell'intero documento - questo sarebbe il successo più grande - o almeno delle parti più importanti. Per fare ciò è bene osservare non solo un certo tipo di struttura, prevedendo sezioni specifiche e non lasciate al caso, ma anche fare attenzione al modo in cui le informazioni sono scritte.

Leggi anche >>> LE FORME GIURIDICHE D'IMPRESA: CARATTERISTICHE, PRO E CONTRO

Nei prossimi paragrafi proveremo a fornire qualche suggerimento utile per una buona scrittura del tuo Business Plan.

Il primo punto da cui vogliamo partire è quello dell'attrazione. Il Business Plan di sicuro dev'essere un documento caratterizzato da informazioni precise e puntuali. Tuttavia, trattando temi come la finanza, le strategie tecniche di marketing, la presentazione d'idee altrui e di un management, è facile cadere nella scrittura di un documento lungo e noioso. La prima regole da osservare, allora, è che il tuo Business Plan deve esserre attraente.

Questo può voler dire da un lato fare attenzione allo stile di scrittura adottato, e dall'altro anche al modo in cui i contenuti sono impaginati, cercando soluzioni grafiche che valorizzano il contenuto pur rendendolo visivamente attraente.

Leggi anche >>> Il Business Plan: la struttura a 7 sezioni

Queste premesse si possono comprendere meglio, nella loro importanza, se si prende in considerazione che la redazione di un Business Plan può richiedere anche diversi mesi prima di essere completato, mentre chi se lo vedrà sottoposto potrebbe dedicargli anche solo 5 minuti.

Ciò dovrebbe servire per meglio comprendere un altro concetto, che abbiamo sintetizzando altrove e che si sofferma sull'importanza dell'Exectuive Summary. Il fatto che la lettura dell'intero restante documento possa dipendere da questo primo paragrafo e il fatto che la persona a cui sottoporrai il tuo documento potrebbe dedicargli solo 5 minuti dovrebbe chiarirti le idee sul perchè il massimo sforzo compositivo, formale e stilistico dovrebbe essere riservato a questa sezione: la prima a essere letta ma l'ultima a essere scritta, lo ricordiamo. Quali sono le domande a cui il tuo Executive Summary dovrebbe rispondere? Proviamo a elencarne qualcuna:
1) È una buona idea? Quanto è solida l'idea che viene presentata?
2) Il mercato di riferimento è saturo o ci sono ancora margini di penetrazione?
3) Il management è competente nel settore?
4) Le proiezioni finanziarie sono realistiche?
5) Gli obbiettivi intermedi sono raggiungibili?
Ecco, queste potrebbero essere delle linee guida utili a darti un'idea di come approntare la sezione più importante del tuo Business Plan.

Una delle domande più frequenti che ci arrivano in Redazione è in merito alla lunghezza che mediamente dovrebbe avere un Business Plan. Non esiste una risposta univoca perchè bisognerebbe valutare anche caso per caso, tuttavia come indicazione può valere l'idea che l'ideale sarebbe un numero di pagine compreso tra 30 e 50, ma solo se si tratta di un piano particolarmente complesso, o meglio: se l'idea è complessa. Ricorda: se superi questo numero di pagine, anche nel caso di un'idea articolata, rischi di realizzare qualcosa di molto noioso, inoltre non dimenticare di considerare che qualora il tuo Business Plan faccia breccia, avrai sempre modo d'integrare le informazioni a favore del tuo lettore. Se, invece, la tua idea non è particolarmente complicata, una lunghezza di riferimento potrebbe essere anche di 10 pagine.

Qualora il tuo documento dovesse risultare eccessivamente lungo, non dimenticare che hai la possibilità di adottare una doppia strategia: inserire un sommario (quello classico che rimanda gli argomenti al numero della pagina) e un appendice. Il primo può essere utile per facilitare la "navigazione" del documento, il secondo per inserire delle informazioni considerate facoltative ma da cui pure non intendi separarti. Si tratta di un modo per comunicare al lettore la presenza di una sezione che non è essenziale ai fini della comprensione del documento ma integrativa.

Leggi anche >>> APRIRE UN’AZIENDA: SOCIETÀ DI CAPITALI O DI PERSONE?

Nonostante la parte finanziaria, ovvero quella dedicata espressamente ai numeri, rappresenta solo una parte di un documento strutturato in molteplici sezioni, è bene ricordare che quando si passa ai numeri, bisogna prestare attenzione al range temporale preso in considerazione. I numeri, infatti, non dovrebbero mai andare troppo in lontananza nel tempo, sia all'indietro che in avanti. In entrambi i casi diventerebbero dei dati poco affidabili oppure superflui ai fini della presentazione della tua idea imprenditoriale. Ricorda che perlopiù il Business Plan si rivolge ad eventuali finanziatori, il tuo compito è quello di rassicurarli il più possibile. Anzi, ogni scelta che prendi dovrebbe prendere in considerazione questo aspetto. Ma qual è questo range temporale di riferimento? Diciamo che 3 anni è un ottimo riferimento temporale. Si può arrivare anche a 5 anni ma bisogna gestire bene i dati.

Abbiamo parlato di numeri e di lunghezza ma poco abbiamo detto del linguaggio con cui tutto ciò viene espresso. A tal proposito vale ricordare che questo deve essere ottimista, positivo e semplice. Prediligere la chiarezza attraverso periodi corti e non contorti, e mostrare consapevolezza del tema trattato scegliendo una terminologia appropriata. In caso ci siano concetti particolarmente rilevanti, meglio la loro ripetizione distribuita nel documento piuttosto che tentare di esporli con periodi lunghi e contorti. Molto importante, ai fini di un'esposizione chiara, l'uso di elenchi puntati, che facilitano la comprensione dei concetti.

Non dimenticare di citare le fonti quando presenti dati e statistiche utili ad avvalorare la tua idea. Per quanto riguarda queste informazioni, ricorda che l'uso di immagini, tabelle e grafici può aiutare l'esposizione e la comprensione agli occhi del lettore.   

Infine spendiamo qualche parola sulla confezione. Se stai pensando che la stampa del documento, la rilegatura, la grafica della copertina, la scelta dei fonti, delle immagini e dei colori sia qualcosa di superfluo, ti stai sbagliando di grosso. L'abbiamo detto all'inizio dell'articolo: il tuo Business Plan dev'essere attraente, e tutto ciò che concorre a tale scopo è degno di essere considerato.

Leggi anche >>> COSA SI INTENDE CON L’ESPRESSIONE MISSION AZIENDALE?

Hai altro da chiedere?

Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.





L'autore
  • redazione-know-how-2-2021-06-04_11-27-58-foto-profilo-know-how.jpg
    Redazione Know How  Reply

    Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
    Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.

Fai la tua domanda