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Welfare aziendale per le PMI: l’iniziativa della Regione Piemonte

Welfare aziendale per le PMI: l’iniziativa della Regione Piemonte

Che cos'è il welfare aziendale e perchè può risultare strategico per l'innovazione di un'azienda? Ne parliamo brevemente a ridosso dell'ultima azione a favore delle PMI promossa dalla Regione Piemonte per l'attuazione di progetti di welfare a sostegno dei propri dipendenti.



Prima di entrare nel dettaglio della misura che la Regione Piemonte ha strutturato per le imprese del proprio territorio, è bene partire da una definizione chiara e precisa di welfare aziendale: con questa espressione si indicano tutte le attività che il datore di lavoro sostiene a favore del benessere dei propri lavoratori e della sua famiglia, attraverso un’integrazione della retribuzione che può consistere sia in rimborsi per attività svolte autonomamente, sia attraverso la fornitura di servizi oppure attraverso un mix di queste due soluzioni.

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Una definizione di Welfare Aziendale?

Il Welfare aziendale, per dirla in maniera un po’ rude, è un grande contenitore in cui si possono raccogliere diverse tipologie di attività il cui scopo è il miglioramento del benessere psico-fisico dei propri dipendenti: quindi parliamo di attività sportive, ricreative, buoni pasti, cultura, assistenza ai famigliari bisognosi o non autosufficienti, servizi di trasporto casa-lavoro, attività di team building, flessibilità lavorativa, pari opportunità, e tante altri servizi che possono in qualche modo ricadere nel sostegno alla cultura di benessere globale della lavoratrice e del lavoratore.

Il welfare aziendale è un sistema circolare, dove il benessere favorito dall’azienda ai propri dipendenti ha una ricaduta positiva sull’azienda stessa: possiamo ormai considere un vecchio adagio che un lavoratore contento è un lavoratore più produttivo. Ma non c’è solo questo. In generale lavorare per un’azienda che dimostra attenzione verso valori importanti quali la salute, la famiglia e le relazioni è qualcosa che auspicano tutti coloro che sono in cerca di un lavoro come dipendenti. Il guadagno per l’azienda, invece, non è solo in termini di attaccamento e produttività, ma è anche di tipo economico attraverso il sistema delle agevolazioni fiscali.

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Il bando della Regione Piemonte: la strategia WeCaRe. Come partecipare?

Fatta questa premessa iniziale, vediamo nel dettaglio la quarta azione della Regione Piemonte che completa la strategia WeCaRe sull’innovazione sociale, avviata già nel 2017. La strategia è composta di 4 misure:

  1. Sperimentazione di azioni innovative di welfare territoriale (6,4 milioni di euro), con la previsione di una specifica azione di accompagnamento (1 milione di euro);
  2. Progetti di innovazione sociale per il Terzo Settore (3,6 milioni di euro);
  3. Rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili (5 milioni di euro);
  4. Promozione del welfare aziendale (4 milioni di euro).

Le prime 3 misure sono state completate tra il 2017 e il 2018. In corso vi è ancora la quarta, che ha richiesto un’analisi più approfondita tanto che è stato suddiviso in 3 bandi:

  1. Conoscenza e cultura del welfare aziendale (chiuso a gennaio 2019);
  2. Aggregazione di proposte e soggetti sul territorio (chiuso a gennaio 2019);
  3. Progettazione e attivazione di interventi di welfare aziendale (in corso).

L’ultimo bando, quello di carattere operativo che dovrebbe stimolare la proposta di progetti e attività, si rivolge prevalentemente alle PMI, perché l’intento è proprio quello di superare le difficoltà che queste hanno ad accedere a questo genere di iniziative, e cerca di farlo stimolando il coinvolgimento di soggetti esterni come collaboratori, altre imprese, fornitori e perfino la cittadinanza.

Le proposte per accedere al bando si potranno presentare sia come impresa singola che come raggruppamenti in Associazione Temporanee di Imprese. Quest’ultimo discorso vale per le Piccole e le Medie. Per le Grandi, l’invito è a una forte collaborazione con gli Enti Pubblici, per fare in modo che le attività siano strutturate in maniera da essere disponibili per il territorio di riferimento.

Attività finanziabili per il Welfare Aziendale?

Il bando consente di finanziare tutte le principali attività finalizzate alla realizzazione delle azioni di welfare aziendale. Nello specifico, la distribuzione dei finanziamenti fa riferimento alle seguenti indicazioni:

  • Documentazione e preparazione delle azioni di welfare aziendale: analisi dei fabbisogni, indagine preliminare di mercato, ideazione e progettazione dell’intervento, pubblicizzazione e promozione dell’intervento, selezione e orientamento dei partecipanti, costituzione delle ATI/ATS. Fino a 10% del valore del progetto;
  • Realizzazione dell’azione di welfare aziendale: ambito di principale concentrazione delle risorse, in cui sono inserite le attività propedeutiche, organizzative e di raccordo e la vera e propria attivazione dei servizi di welfare. Almeno 70% del valore del progetto;
  • Diffusione dei risultati: elaborazione di rapporti di ricerca e studi. Fino a 5% del valore del progetto;
  • Direzione e controllo interno. Fino a 8% del valore del progetto;
  • Costi indiretti: fino a 7% del valore del progetto.

Presentazione della domanda?

Ogni proposta, sia essa presentata dalla singola impresa o da una cordata di PMI, sarà sottoposta ad una verifica di ammissibilità e a una valutazione di merito. Ciò che verrà valutato è il profilo del proponente e la proposta di progetto. Particolare attenzione verrà dedicata alla scalabilità e sostenibilità di quest’ultimo, così come l’applicazione di un monitoraggio costante delle attività e dei relativi risultati.

La scadenza è stata fissata inizialmente a metà settembre ma ora risulta posticipata al 29 Novembre 2019.

Dotazione finanziaria?

Il bando mette disposizione 2,5 milioni di euro, con l’obbligo di un cofinanziamento del 20% sostenuto delle imprese. Il valore di ciascuna proposta deve essere compreso tra i 60.000 e i 200.000 euro. Le azioni messe in atto dovranno concludersi entro 12 mesi a partire dall’avvio delle attività. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere la documentazione fornita dalla Regione Piemonte.

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