Non si contano gli articoli informativi disponibili in rete sull’apertura di una partita iva. Evidentemente, per quanto trattato, il tema non è ancora sufficientemente chiaro per chi intende avviare un’attività in proprio. In quello odierno ci soffermiamo sulla compilazione del Modello AA9.
Partiamo dal presupposto che i due aspetti quali burocrazia e costi sono delle variabili, che cambiano in funzione del tipo di attività economica che intendi avviare. Ciò vuol dire che non è sufficiente chiedere quanto costa aprire una partita iva ma bisognerebbe domandarsi, ad esempio, quanto costa aprire una partita iva come web developer?
Generalmente, le macro categorie di riferimento sono due e sono.
Tale procedura è quella più semplice e meno costosa rispetto alle diverse tipologia di partita iva che si potrebbero aprire.
In verità l’espressione “meno costosa” non rende appieno l’idea di quanto sia semplice aprire questa partita iva. In effetti, la partita iva per da professionista non ha costi, è interamente gratuita. Quando scriviamo gratuita intendiamo proprio che non vi sono costi annuali fissi, non vi è alcun bollo da pagare, non vi sono diritti da pagare e non vi sono nemmeno spese in caso di chiusura della stessa.
Ciò è vero sia per le professioni che sono riconosciute da un albo, sia per quelle non hanno un albo di riferimento. Pensiamo agli avvocati, ai commercialisti, ai consulenti finanziari o aziendali, ma anche a coloro che operano ne web e in tutte le altre innumerevoli realtà professionali prive di un albo di riferimento.
Anche la burocrazia è molto semplificata, se teniamo conto che sarà sufficiente presentare gli appositi modelli presso qualunque ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Ma quali sono questi modelli da presentare? I professionisti dovranno presentare il modello AA9/12, che è possibile scaricare direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Al link suggerito troverete anche le informazioni di compilazione, di cui parleremo nei prossimi paragrafi. Ricordiamo, per chi avesse problemi di connessione, che in ogni caso il modulo si può richiedere anche direttamente agli uffici dell’Agenzia in forma cartacea.
Il modello AA9/12 è strutturato in 4 pagine. Su questo punto è bene subito fare una precisazione: i numeri della pagine devono essere inseriti da colui che compila, visto che in alto a destra esiste un apposito campo per l’inserimento. Per ciascuna pagina, inoltre, in aggiunta al numero, andrà inserito anche il codice fiscale, che quindi si ripeterà per 4 volte.
Se diamo uno sguardo introduttivo al modello, ci accorgeremo subito, guardando sulla sinistra, che il documento è strutturato in 8 parti, che prendono il nome di quadri indentificati dalle lettere che vanno dalla A fino alla I.
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La prima informazione da inserire è la data di inizio di attività. Su questo aspetto vale la pena evidenziare che tale data può essere retroattiva. Ovvero, la Legge consente di presentare la richiesta di inizio attività fino a 30 giorni dopo l’emissione di una prima fattura. Facciamo un esempio temporale: immaginiamo che tu abbia svolto un lavoro, ed emesso contestualmente la fattura, il 1 ottobre del 2021, pur non avendo una partita iva. Avrai tempo fino al giorno 30 del medesimo mese per presentare il modello di apertura della partita iva, inserendo come data di inizio attività proprio il1 ottobre 2021.
In verità è possibile andare anche oltre i 30 giorni indietro ma devi sapere che il mancato rispetto della regola dei 30 giorni farà scattare una sanzione.
La casella “Variazione data” andrà spuntata solo se si sta presentando il modello AA9/12 per la variazione dei dati di una partita iva già aperta e avviata. Le informazioni che si possono modificare sono varie e riguardano il codice ateco, la denominazione dell’attività, la sede, etc.
Se invece per variazione si intende cessazione, allora dovrai spuntare l’apposita casella.
Si tratta del quadro più importante. Innanzitutto vanno inseriti i dati del contribuente. Se si ha la sede all’estero, allora va compilata anche la sezione specifica. Poi andrà specificata la sede di lavoro, e l’attività principale con il relativo codice ateco. Bisognerà poi inserire il volume d’affari presunto e barrare la casella riferita all’acquisto dei beni intracomunitari qualora sia in previsione che l’attività ne necessiti. Tale casella va barrata solo se si pensa di dover acquistare i seguenti beni previsti dal decreto 22 dicembre 2005:
Fermo restando che tale casella non serve ai fini VIES, del quale si occupa il quando I.
Infine va barrata la casella per coloro che intendo avvalersi di un regime fiscale agevolato, come nel caso del regime forfettario. In questo caso andrà spuntata la casella 2.
Questa sezione non dovrebbe comportare grande difficoltà. Sarà necessario inserire i dati anagrafici classici della persona titolare della partita iva ed eventualmente spuntare la casella “Scritture Contabili” se queste saranno conservate presso la propria abitazione.
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Questo quadro non interessa chi aderisce al regime forfettario e in ogni caso va compilato solo se il Rappresentate sia diverso dal Contribuente che presenta la domanda.
Anche il quadro E non va compilato per chi aderisce al regime Forfettario e rientra nella categoria dei professionisti, dei consulenti, degli artigiani o di qualsiasi altra attività svolta di persona.
Qui va precisato il luogo ove saranno conservate le scrittura contabili. La sede può essere sia la propria residenza che quella dell’ufficio oppure del Commercialista. Tale quadro, quindi, va compilato solo se il soggetto che detiene le scritture contabili è diverso da colui che presenta la domanda.
Se nel quadro B è necessario identifica la propria attività principale, in quello G è possibile inserire le attività secondarie, potendole modificare nel corso del tempo. Ogni attività inserita, che sia principale o secondaria, necessita sempre di essere accompagnata dal relativo codice Ateco. In questa sezione è necessario indicare se l’attività secondaria si svolge in un luogo diverso da quello dell’attività principale.
Per chi aderisce al regime forfettario questo quadro non è da compilare.
Per chi aderisce al regime forfettario questo quadro non è da compilare.
Vale ricordare che è necessario segnalare nel modello l’eventuale presentazione di allegati quali carta d’identità o altri documenti simili.
Tutte le operazioni possono essere svolte da un delegato
Quando sarà attiva la partita iva? Immediatamente. Dal momento della presentazione del modello allo sportello dell’Agenzia o per via telematica, la partita iva si potrà considerare attiva.
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