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Guadagni online: prestazione occasionale o partita iva?

Guadagni online: prestazione occasionale o partita iva?

Argomento spinoso quello della fiscalità rispetto ai guadagni maturati online. Innanzitutto ci sarebbe da chiarire in cosa consistono questi guadagni. Poi vi è il problema che spesso si incontrano fiscalità di paesi differenti, e questo non aiuta una situazione già molto problematica.



Purtroppo a oggi non esiste in Italia una norma o un insieme di norme che affrontano il tema fiscale rispetto ai guadagni online. L’unico modo per orientarsi è quello di fare riferimento al TIUR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi oppure appoggiarsi a un Commercialista o un Consulente Finanziario ma anche un CAF o un Tributarista che abbiano esperienza nel settore.

Devo sempre mettere in regola i miei guadagni online?

Sì, però per farlo è bene avere dimestichezza un minimo con alcuni concetti. In primo luogo è bene avere consapevolezza dei diversi modi di poter guadagnare online. È bene precisare che “guadagnare online” è una delle espressioni più utilizzate da parte di quegli utenti che ci contattano per avere un supporto in materia fiscale rispetto ai propri progetti imprenditoriali per il web. Eppure, il primo passo da fare, ancora prima di avviare un’attività online, è quello di avere le idee chiare proprio sul significato effettivo dell’espressione “guadagnare online”. Online puoi guadagnare perché hai prestato un servizio su una piattaforma, oppure il tuo sito ospita dei banner. Hai fatto trading, venduto prodotti di infomarketing oppure in dropshipping. Magari hai guadagnato qualcosa con le affiliazioni, oppure come influencer ti pagano per parlare di un certo brand. Insomma, le modalità sono tante ed è importante capire non solo il valore complessivo di questi guadagni ma anche in che maniera si differenziano per ciascun canale.

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Posso utilizzare la prestazione occasionale per i miei guadagni online?

Dipende. Molti pensano che rimanendo all’interno di un certo limite di guadagno, precisamente 5000 euro annui, sia sufficiente utilizzare una ricevuta di prestazione occasionale. In realtà non è proprio così semplice, e la questione si presenta molto più sfaccettata. Per capire se puoi utilizzare la prestazione occasionale, devi fare attenzione a rispettare tutti i requisiti che ti elenco di seguito:

  1. La prestazione dev’essere sporadica ed episodica;
  2. Il guadagno non deve superare 5000 euro lordi l’anno;
  3. Non puoi lavorare per il medesimo datore per più di 30 giorni l’anno.

Se riesci a soddisfare ognuno di questi requisiti, allora puoi agevolmente gestire i tuoi guadagni online tramite prestazione occasionale e in completa sicurezza. Ma se manchi di soddisfarne anche soltanto uno, allora dovrai trovare un’altra strada.

Quale alternativa ho alla prestazione occasionale?

L’unica alternativa possibile è l’apertura di una partita iva.

Sul mio blog ospito dei banner, è un’attività episodica?

Purtroppo no, non si può considerare come attività episodica uno strumento di guadagno che lavora quotidianamente. Per questo motivo non è possibile utilizzare la prestazione occasione ma sarà necessario dotarsi di partita iva.

Con la prestazione occasionale il mio netto è sempre inferiore, come mai?

È normale: è dovuto alla ritenuta d’acconto. Si tratta di una trattenuta, appunto, che un’impresa o un professionista effettua sul compenso da riconoscere a un autonomo che ne è privo. Il possessore di partita iva si assume il compito di fare da sostituto d’imposta, versando allo Stato quella ritenuta al posto dell’autonomo che incassa il denaro per la prestazione svolta. Tale ritenute è di solito del 20% ma in certi casi può arrivare anche al 23 o perfino al 50%.

È vero che la ritenuta d’acconto può essere recuperata?

Sì è vero. Avviene durante la presentazione del modello unico o del 730 per la dichiarazione dei redditi.

In seguito alla mia attività di blogger, ho ricevuto una Certificazione Unica, che cos’è?

È normale che ciò sia avvenuto ed è anche corretto. Chi ti ha pagato la prestazione occasionale deve rispettare alcuni adempimenti. Uno di questi è l’invio della Certificazione Unica, ovvero il documento che certifica per ogni anno, e per l’anno precedente a quello in cui lo ricevi, che vi è stata pagata una certa cifra lorda e che un’altra cifra è stata versata come imposta. Inoltre, il medesimo soggetto che per la legge prende il nome di Sostituto d’Imposta dovrà versare il corrispettivo della ritenuta entro il 16 del mese successivo alla data di pagamento.

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