La tassazione delle cryptovalute è un tema molto sentito ma su cui le informazioni sono spesso discordanti e poco chiare, anche da parte dei professionisti. Per questo motivo stiamo cercando di dedicare sempre più spazio all'argomento, per aumentare il livello di informazione.
Sì, le persone fisiche che posseggono criptovalute hanno obbligo di compilazione del quadro RW indipendentemente dal valore contenuto nei wallet, sia fisici che software detenuti su altre piattaforme.
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L’imposta pari al 26% sulle plusvalenze si paga solo in caso di cashout e al verificarsi della condizione di giacenza superiore a 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo di imposta al tasso di cambio del primo gennaio dell'anno oggetto di dichiarazione.
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Nessuna, perchè al di sotto di tale franchigia le operazioni in entrata e uscita dai wallet sono da considerarsi fiscalmente irrilevanti.
Eventuali prelievi, nei casi extra franchigia, si indicano nel quadro RT e possono dar origine a plusvalenze e minusvalenze
No, in assenza di prelievi, non essendo applicabile IVAFE, null’altro è dovuto all’infuori dell’obbligo di monitoraggio (in assenza del quale sono previste sanzioni in caso di accertamento).
Cashout non vuol dire soltanto incassare fisicamente i soldi, come comunemente si ritiene, ma implica qualsiasi azione che presupponga l'esportazione di denaro dal wallet. In questo senso rientrano nel concetto di cashout la vendita di Bitcoin, certo, ma anche l'utilizzo di Bitcoin come moneta di pagamento, l'utilizzo di Bitcoin per l'acquisto di altra criptovaluta. Questo vale non solo pe i Bitocin ma per qualsiasi altra criptovaluta.
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