L'Agenzia delle Entrate, tramite la Circolare n° 9/E del 10 aprile 2019, indica nello specifico le cosiddette "cause ostative" che comportano l'esclusione dal regime di tassazione agevolato per le partite IVA. Vediamo nel dettaglio le cause di esclusione dal regime forfettario.
La Legge di Bilancio 2019 ha ampliato la platea di professionisti e dei titolari di partita IVA che potranno beneficiare del regime di vantaggio.
Il Regime forfettario 2019 è rivolto a tutte le persone fisiche che esercitano un'attività di impresa, quindi professionisti ma anche commercianti ed artigiani, che rispettino determinati requisiti e che non incorrano successivamente in una delle cause di esclusione. I nuovi requisiti, previsti dalla Legge di Bilancio 2019, sono:
In base ai nuovi requisiti introdotti dalla Legge di Bilancio 2019, sono cambiate anche le cause di esclusione dal Regime forfettario: vediamo quali sono.
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La Legge di Bilancio 2019 ha modificato notevolmente le cause di esclusione dal regime forfettario, oltre ad aver elevato il limite di ricavi per l'accesso a 65 mila euro per tutti: le due nuove cause ostative, oggetto di approfondimento della Circolare n° 9/E dell'Agenzia delle Entrate, sono:
Sono considerate società controllate quando la partecipazione del contribuente esercita un'influenza dominante (detenendo ad esempio il 50% di una Srl e avendo un peso decisivo in sede di votazioni). La ragione di queste modifiche, introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 contemporaneamente alle novità estensive relative ai requisiti di accesso al regime forfettario, sono finalizzate ad evitare condotte potenzialmente evasive.
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Per quanto riguarda le altre cause di esclusione, non possono avvalersi del regime di tassazione agevolato:
Nello specifico le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali IVA e di regimi forfettari di determinazione del reddito, escluse dal regime forfettario, svolgono le seguenti attività:
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