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Redigere un bilancio d'esercizio: la struttura generale

Redigere un bilancio d

Quando si parla di azienda, uno degli argomenti più importanti e complicati è quello del bilancio. Spesso poco considerato, in realtà è un documento strategico sia per l’imprenditore che per gli stakeholder, per capire lo stato di salute di un’attività economica.



L’imprenditore può ricavare dal bilancio, anche se non redatto personalmente, informazioni essenziali sullo stato di salute della propria impresa, così da poter programmare un corretto programma economico. Ma anche coloro che non operano direttamente nell’azienda ma che possono avere un interesse sulla stessa, pensiamo ad esempio ad eventuali investitori o più in generale gli stakeholder, hanno l’opportunità di ricavare preziose informazioni attingendo alle informazioni riportate in un bilancio.

Per questi e molteplici altri motivi, saper leggere un bilancio e saperlo redigere è una competenza che chiunque dovrebbe avere, almeno tra coloro che vivono il mondo dell’imprenditoria a vario titolo.

Partiamo dal presupposto che un bilancio può essere letto in una duplica prospettiva: economica o finanziaria. Nel primo caso il bilancio consente di ricavare informazioni sulla gestione del capitale aziendale, con lo scopo di capire se vi è un equilibrio tra entrate e uscite. Nel secondo caso, invece, si può capire da dove sono reperite le risorse e come vengono impiegate. Insomma, due informazioni di indubbio interesse.

La struttura di un bilancio

Ogni bilancio presenta una struttura di base che aiuta la lettura dello stesso a prescindere dell’impresa che andiamo ad analizzare. Sono 3, infatti, i documenti che compongono il bilancio d’esercizio:

  1. Stato patrimoniale;
  2. Conto economico;
  3. Nota integrativa.

Poc’anzi abbiamo accennato al bilancio d’esercizio. In effetti per ciascun anno in cui l’azienda è operativa è necessario redigere ciascuno di questi documenti al fine di ottenere il bilancio, e siccome l’anno operativo viene definito anno di esercizio, per questo si è parlato di bilancio d’esercizio. Va precisato che a questi documenti è possibile collegarne altri che possono aiutare a far comprendere meglio lo stato di salute dell’azienda.

Qual è la struttura dei documenti costituitivi di un bilancio?

Anche la redazione dei documenti appena citati segue una logica ben precisa, tant’è che la loro struttura può essere ricavata direttamente dal Codice Civile. Questo dovrebbe aiutare a comprendere meglio l’importanza che questi documenti hanno anche sul piano legale.

Va detto che la trattazione del Codice Civile riguarda le Società Per Azioni, quelle che comunemente chiamiamo le SPA, ma che questa trattazione si può estendere anche alle SRL e alla SAPA, acronimo rispettivamente di Società a Responsabilità Limitata e Società in Accomandita Per Azioni. Gli articoli attraverso i quali avviene tale trattazione sono quelli che vanno dal 2423 fino al 2435 Bis del Codice Civile, questo valga come riferimento per eventuali approfondimenti.

Non entreremo nel merito di tutti gli articoli ma almeno è necessario offrire uno schema di quelli che sono i macro argomenti affrontati all’interno di questo percorso normativo. In effetti è possibile suddividere gli articoli individuando una clausola generale (art. 2423 e 2423 Bis), i criteri di valutazione (art. 2426), i requisiti per la redazione di un bilancio abbreviato (art. 2435 Bis) e i documenti fondamentali e quelli opzionali (tutti i restanti articoli).

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Cosa dice la clausola generale?

La clausola generale, all’interno del Codice Civile, esprime alcuni concetti guida da seguire per la redazione di un bilancio. Essi sono: chiarezza, veridicità e correttezza. Dovrebbe essere abbastanza semplice capire che la redazione di un bilancio deve raccontare una storia aziendale – diciamo così – in maniera talmente chiara da poter essere compresa anche da coloro che non hanno scritto il bilancio. Questa storia dev’essere vera, quindi non deve raccontare il falso, ed espressa in maniera corretta attenendosi alle indicazioni offerte dalle norme di legge.

I principi di prudenza, continuità aziendale e competenza

A questi concetti si possono sommare anche i principi di: prudenza, continuità aziendale e competenza. Si tratta di principi di fondamentale importanza e ci dicono di non inserire in bilancio utili non realizzati ma semmai preferire l’iscrizione di perdite e costi presunti (prudenza), evidenziare la capacità dell’azienda di poter svolgere in maniera equilibrata e continuata l’attività (continuità aziendale) e la necessità di fare riferimento alle annualità in cui accadono i fatti e non a quelli in cui avvengono le entrate o le uscite (competenza), ovvero eventuali prodotti acquistati o venduti nel 2020 devono essere riportati al medesimo anno e non al 2021 benché gli incassi siano avvenuti in quest’ultimo anno.

I documenti di un bilancio

La maggior parte degli articoli del Codice Civile, come abbiamo visto, sono imperniati sulla documentazione obbligatoria e opzionale da allegare al bilancio. Le norme di legge stabiliscono alcune importanti formalità, come la necessità di inscrivere separatamente e secondo l’ordine indicato le voci del conto economico e dello stato patrimoniale, la possibilità di suddivisioni e accorpamenti laddove necessario ma sempre tenendo conto che l’accorpamento è possibile solo per cifre irrilevanti o laddove aumenti la chiarezza, e infine che ogni voce sia riferita all’esercizio precedente. Tra i documenti di complemento, che semplificando abbiamo definito opzionali, vi sono le relazioni del collegio sindacale, del controllo contabile e sulla gestione.

I criteri di valutazione

Per quanto riguarda i criteri di valutazione, sono riportate indicazioni su come iscrivere le immobilizzazioni, come ammortizzarle e come contabilizzare i costi di impianto e ampliamento.

Il bilancio abbreviato

L’ultimo aspetto riguarda il bilancio abbreviato. Si tratta di un’opportunità che spetta solo alle società di ridotte dimensioni ma la legge stabilisce anche che è sempre preferibile un bilancio in forma completa.

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