Che cos’è il bilancio d’esercizio e a cosa serve? Quali sono le parti principali di cui si compone? A cosa serve calcolare i flussi finanziari? Rispondiamo ad alcune domande su un argomento che spessa alimenta i quesiti degli utenti di Know How.
In termini essenziali, il bilancio di esercizi è un documento formale nel quale – ricorrendo ad apposite metodologie di calcolo e di rappresentazione - si descrivono i risultati economici a cui ha condotto la gestione svolta in un dato periodo di tempo (il periodo amministrativo). Detto altrimenti, il bilancio d'esercizio è un insieme coordinato di ipotesi e di metodologie assunte al fine di soddisfare la ricerca di conoscenza e di informazione riguardanti il divenire del rapporto triadico:
Capitale di funzionamento è un insieme organico di risorse dato (A) dalle fonti di finanziamento delle quali ci si avvale per la gestione, le quali sono a propria volta date dall'insieme di capitale proprio e di capitale variamente prestato da terzi, e (B) dagli investimenti che sono stati attuati impiegando tali fonti. Nella pratica amministrativa il capitale di funzionamento è anche denominato patrimonio; gli investimenti sono anche definiti impieghi o attività, il capitale di terzi è chiamato pure passività e al capitale proprio ci si riferisce parlando solitamente di capitale netto. Il capitale proprio coincide con il capitale di rischio dell'impresa.
Il reddito di esercizio è l'incremento (utile d'esercizio) o il decremento (perdita d'esercizio) che il capitale netto subisce per effetto della gestione svoltasi in un dato periodo amministrativo.
Si dicono flussi finanziari le variazioni di quelle attività e di quelle passività del capitale di funzionamento che determinano il livello di autonomia finanziaria corrente dell'impresa. In altre parole, il calcolo dei flussi finanziari ha lo scopo d'indicare se e in quale misura, la gestione svolta nel periodo amministrativo abbia originato o meno risorse monetarie già disponibili o che si renderanno disponibili nel futuro immediato, oppure se essa abbia causato un deficit monetario già in essere o che sta per verificarsi a breve.
Alla luce di quanto esposto poc’anzi, il calcolo e l'analisi dei flussi finanziari è irrinunciabile al fine di conoscere lo stato degli equilibri monetario e finanziario, anche perche - per esempio – potrebbe accadere che un'impresa denoti una notevole performance del reddito d'esercizio ma manchi di liquidità, e ciò induce a doversi allora chiedere se tale reddito sia realmente una risorsa impiegabile o meno nell'immediato, e se sussistano le premesse perché tale performance reddituale sia sostenibile anche in futuro.
Le parti principali di cui si compone il bilancio sono: il conto economico, attraverso il quale si descrive come si sia generato il reddito d'esercizio (cioè l'utile o la perdita d'esercizio); lo stato patrimoniale, ove si considera in che cosa consistano e a quanto ammontino le attività, le passività e il capitale netto; il rendiconto finanziario, per mezzo del quale si evidenzia come si siano generati ed a quanto ammontino i flussi finanziari (positivi o negativi) originati dalla gestione.
Il bilancio di esercizio ha lo scopo fondamentale di far conoscere l'andamento e gli esiti della gestione dell'azienda sia per consentire agli amministratori di avere sotto controllo la situazione aziendale, cosi da elaborare al meglio ed in maniera consapevole i loro processi decisionali, sia per soddisfare anche informative di carattere pubblico, direttamente connesse al ruolo sociale dell'impresa.
L'oggetto del bilancio d'esercizio è il calcolo e la rappresentazione del sistema dei valori al termine di un periodo amministrativo. Gli elementi del sistema dei valori, quando osservati con riferimento a un dato periodo amministrativo, testimoniano come ed in qual misura si sia originato il reddito e si sia disposto il capitale di funzionamento (o patrimonio) al termine di quel periodo.
Si distinguono (a) valori oggettivi (meglio denominabili quantità economiche), risultanti da una misurazione; (b) valori stimati, esito di valutazioni veritiere; (C) valori congetturati esito di valutazioni congrue.
Si distinguono:
I primi esprimono gli outflow/inflow delle risorse monetarie che connotano le operazioni di scambio monetario, nonché le operazioni di reperimento e rimborso del capitale netto e di quello avuto a prestito da terzi; i secondi esprimono gli inflow/ioutflow delle risorse non monetarie che connotano le operazioni di scambio monetario, nonché le operazioni di reperimento e rimborso del capitale netto e di quello avuto a prestito da terzi.
Il principio di competenza economica indica dunque se - e in qual misura - i valori non-numerari siano o meno di pertinenza del calcolo del reddito d'esercizio che corrisponde a un dato periodo amministrativo. Vale sottolineare che la competenza può essere economica o finanziaria: la competenza economica rileva ai fini del calcolo del reddito d'esercizio mentre la competenza finanziaria rileva ai fini del calcolo del capitale di funzionamento.
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