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Principio di Convenienza Assicurativa: Differenze tra grandi e piccoli rischi, cosa conviene assicurare e cosa no

Principio di Convenienza Assicurativa: Differenze tra grandi e piccoli rischi, cosa conviene assicurare e cosa no

Il principio di convenienza assicurativa riguarda tutti quei rischi che restano in capo a una famiglia o a un'azienda, che con un attenta valutazione del rischio possono essere trasferiti a fronte di un premio da versare molto contenuto.



In quest' articolo oggi andiamo ad accendere il focus su uno degli aspetti più importanti dell'intermediazione, la Convenienza Assicurativa.

Che cos'é?

È il principio che regola la frequenza di un evento incerto chiamato appunto Rischio a fronte di una perdita economico che ne può conseguire. Come tutti sappiamo il settore assicurativo è composto da più aree d'individuazione del rischio, tutti i potenziali rischi se si verificano hanno come fattore comune da parte di chi ne è coinvolto un esborso di denaro o una mancata entrata di reddito, è importante fare una distinzione tra i grandi rischi e i piccoli rischi e individuare quali rischi conviene trasferire alle compagnie assicurative e quali invece poter continuare a gestire in autonomia.

Quali sono i Grandi Rischi con bassa frequenza di accadimento?

Possiamo dire che per Grandi Rischi si definiscono tutti gli eventi che al verificarsi procurano una grave perdita economia e patrimoniale a chi ne subisce le conseguenze. Essendo appunto grandi rischi hanno una probabilità di accadimento molto rara che però d'altro canto al verificarsi impatta in maniera molto violenta sulle finanze della famiglia o dell'azienda lasciando strascichi  irreversibili nella maggior parte dei casi.

Tra i grandi Rischi con bassa frequenza troviamo fortunatamente tutti quei rischi legati alla capacita di produrre del reddito da parte di un individuo che creano una perdita economica molto grave e con un arco temporale di gestione molto lungo o permanente ad esempio: le invalidità, le gravi malattie, la prematura scomparsa, la non autosufficienza, la previdenza.

Allo stesso tempo se facciamo riferimento a tutto ciò che non è riconducibile alla natura umana, troviamo ad esempio: la responsabilità civile del capo famiglia, le responsabilità professionali, le polizze incendio e scoppio.

Data la bassa frequenza di questi eventi le compagnie assicurative preferiscono accollarsi il rischio, riuscendo a contenere i premi dei loro clienti e a garantire loro importanti capitali di copertura, basti pensare che se prendiamo in considerazione l'evento incendio che potrebbe causare anche danni di milioni di euro "vedi incendio della Torre dei Moro a Milano" in media si riesce ad avere un buon capitale di copertura euro a fronte di un premio che varia dai 300 ai 600 euro all'anno, oppure con 400 euro all'anno per garantirsi una buona tutela per le invalidità dal quale potrebbe derivarne il fatto di non poter più produrre del reddito per se stessi e per la propria famiglia. Altro grande rischio spesso tralasciato dalla poca attitudine di pianificare il futuro da  parte di chi produce reddito e quello previdenziale, cioè il rischio di subire un forte stress economico finanziario dato dal poco reddito erogato dall'INPS in fase pensionistica con il rischio di non potersi più garantire un tenore di vita adeguato anche in relazione ai primi scompensi di salute che potrebbero verificarsi con l'avanzare dell'eta.

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Quali sono i Piccoli rischi con alta frequenza di accadimento ?

Possiamo definire tali rischi tutti quegli eventi che al verificarsi producono una perdita economica contenuta a chi ne subisce le conseguenze. Essendo appunto piccoli rischi hanno una frequenza di accadimento molto più alta rispetto ai grandi rischi, che però impatta in maniera molto più leggera sulle finanze di una famiglia o di un impresa, colmabile in autonomia nella maggior parte dei casi.

Tra i piccoli rischi con alta frequenza troviamo tutti quegli eventi che riguardano l'individuo e creano una perdita economia non grave, risolvibile e con un arco temporale di gestione breve come ad esempio :  il'assenza dal lavoro per un ricovero o ingessature o le soluzioni  assicurative di rimborso spese mediche.

Data l'alta frequenza di questi eventi le compagnie assicurative non riescono a contenere i premi per le prestazioni che vanno a erogare, basti pensare che per garantirsi una diaria da gesso o da ricovero che sostanzialmente risarcirebbero il cliente con una prestazione dai 50 ai 100 euro giornalieri e per una durata massima di 60 giorni in media le compagnie chiedono dai 300 ai 400 euro all'anno , in poche parole quello che costerebbe avere una buona copertura per le invalidità da malattia o da infortunio.

In conclusione per poter predisporre le tutele di cui si ritiene valido fornirsi bisogna fermarsi in primis a riflettere sui grandi rischi quantificarne l'impatto che potrebbero avere con una buona consulenza e poi successivamente passare alla fase successiva che comprendere tla scelta di tutti quegli "optional" assicurativi che possono fare da contorno a un buon assett assicurativo predisposto per se stessi e per la propria famiglia , un po come quando si va al concessionario per l'acquisto di un automobile prima si scelgono gli aspetti più importanti come la cilindrata, se diesel o ibrida, il modello, etc. e poi si passa agli optional come il tetto panoramico , la grandezza dei cerchi e i rivestimenti interni.

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L'autore
  • stefano-alessandro-di-benedetto-39-2021-07-20_10-33-55-foto-profilo-know-how.jpeg

    Sono un professionista in grado di offrire una consulenza in ambito assicurativo finanziario per garantire gli obiettivi di protezione reddituale, di previdenza complementare e di gestione patrimoniale. Il focus della mia attività è basato sull'offrire consapevolezza in termini di risk management tramite un processo di analisi finalizzato all'individuazione dei possibili rischi che possono compromettere la vita economica di un azienda o di una famiglia .

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