Dal 2015 ci sono importanti novità per le agevolazioni fiscali oltre agli incentivi per gli investimenti delle imprese soprattutto per quelle che favoriscono l'innovazione. Oggi vi parlerò del Patent Box, un'agevolazione che si rivolge a tutte le tipologie di aziende.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha voluto agevolare in particolar modo le attività concernenti la ricerca e lo sviluppo per far sì che tali innovazioni restino nel territorio italiano. I brevetti e le proprietà intellettuali che sfociano poi in vere e proprie invenzioni, rappresentano infatti per il Bel Paese una ricchezza nonché una risorsa molto importante.
Il 28 novembre 2017 è entrato così ufficialmente in vigore il decreto chiamato Patent Box. Si tratta di un regime opzionale di tassazione per tutti quei redditi derivanti dall'uso di beni immateriali.
La lista che comprende i beni immateriali è particolarmente generica ma nello specifico prendono questo nome tutti quegli oggetti che risultano essere in grado di soddisfare determinati bisogni e al contempo produrre reddito. Non sono però dotati di un corpo e per questo non possono essere né toccati né tanto meno pesati.
Nello specifico si può affermare, che rientrano nei beni immateriali e per cui è possibile applicare la tassazione agevolata, tutti i servizi legali, finanziari ed assicurativi, il marchio, i brevetti, i diritti d'immagine, le licenze commerciali e le prestazioni professionali. Nell'economica digitale rientrano invece i database, il copyright, le licenze d'uso, le licenze commerciali e la reputazione online. Visto che la tecnologia tende a fare ogni anno passi da gigante, il gruppo dei beni immateriali aumenta di continuo introducendo ad esempio nuovi di tipi di intagible assets.
Rientrano in tale campo anche formule, processi e le varie informazioni relative alle più svariate esigenze nel campo scientifico, commerciale ed industriale.
La Patent Box può essere così definita come quello strumento specifico che cerca di tutelare a tutti gli effetti la base imponibile nazionale.
Se quello che stai cercando è proprio un supporto per la tua impresa o comunque il tuo lavoro rientra in uno di questi campi, tale opportunità è decisamente ciò che fa al tuo caso. In particolar modo potrai optare per un trattamento di favore dei redditi se utilizzi alcune specifiche tipologie di beni immateriali.
Potrai disporre di questa importante agevolazione a prescindere dalla natura giuridica, dalle dimensioni e del settore nel quale operi.
Rientrano in questo campo infatti sia gli imprenditori individuali, le società di persone, di capitali, cooperative, enti pubblici e privati esercitanti attività commerciali.
Non potrai in caso contrario accedervi se svolgi un'attività non finalizzata alla sua continuazione ovvero si trova in fallimento oppure in stato di liquidazione, se sei un titolare di reddito di lavoro autonomo, oppure fai parte di un regime agevolato come nel caso degli agricoltori.
Nello specifico la tassazione agevolata chiamata con il termine inglese Patent Box prevede l'esclusione dal reddito complessivo di una cospicua percentuale, ovvero pari al 50%. Negli anni attinenti al 2015 e 2016 la diminuzione era rispettivamente minore cioè 30 e 40%.
I redditi devono derivare però esclusivamente dall'uso di beni agevolabili immateriali per avere una diminuzione nel Modello Redditi (IRES) e nel Modello IRAP.
L'opzione deve essere presente nella dichiarazione dei redditi nel periodo d'imposta del quale si desidera utilizzare l'agevolazione.
La Patent Box ha una validità corrispondente a cinque periodi di imposta ovvero cinque anni ed è assolutamente rinnovabile ma non irrevocabile.
Per cercare di capire in che misura puoi godere del beneficio occorre necessariamente determinare la quota di reddito rinvenibile dall'uso dell'immobilizzazione immateriale che tu hai a disposizione.
Prima di tutto bisogna però distinguere due tipi di utilizzo, ovvero se si tratta di un impiego indiretto dando il bene a concessione a terzi oppure di un impiego diretto. Nel primo caso il reddito viene determinato prendendo in esame le entrate derivanti dall'uso del bene affidato ad un terzo soggetto, sottraendo i costi fiscali. Nel secondo caso, vale a dire in quello in cui l'oggetto viene utilizzando completamente dal proprietario stesso, occorre cercare di comprendere in quale misure tale bene ha creato un vantaggio economico al reddito dell'impresa. Bisogna così eseguire una procedura chiamata ruling, nella quale avviene una determinazione effettuata dall'Agenzia delle Entrate che valuta sia gli elementi positivi che negativi che hanno inciso sullo stesso.
Oltre a questo è necessario comprendere quale sia la quota di reddito agevolabile alle quale deve essere applicata la percentuale di detassazione. Per fare ciò è necessario considerare i costi relativi alla ricerca e allo sviluppo, al mantenimento, per l'accrescimento del bene immateriale e tutti i vari costi complessi che occorrono per produrre tale oggetto, derivanti dal fisco.
Questa è la procedura che fino a qualche anno fa, più precisamente nel 2015, veniva utilizzata per poter beneficiare della tassazione agevolata.
Con il tempo si è notato però che tale sistemazione rallentava e rendeva faticoso l'applicazione del regime in esame per cui la procedura ha subito una cospicua variazione nel 2019 attraverso il decreto legislativo 34.
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Ad oggi è così possibile accedere in maniera più facile e rapida alla Patent Box compilando semplicemente un'apposta dichiarazione, fornita dall'Agenzia delle Entrate direttamente dal loro sito web, dove vengono indicate tutte le informazioni necessarie. Solo in seguito l'amministrazione finanziaria procederà con la fase di verifica e controllo dei dati forniti.
Questo nuovo processo può essere definito una sorta di auto dichiarazione, alternativa al ruling, nella quale in maniera autonoma dovrai inserire tutti i dati richiesti per poterti avvalere della tassazione agevolata.
La Patent Box introdotta effettivamente nel 2017 permette alle aziende di poter beneficiare di un cospicuo risparmio di denaro e di avere un'effettiva convenienza. Questa tassazione contribuisce ad alleggerire il carico delle imposte soprattutto alle imprese di piccole dimensioni che vedono un ritorno davvero positivo in termini economici grazie all'applicazione di tale regime. Nei primi anni dell'iniziativa però le cose non si sono rivelate abbastanza facile in particolar modo per le grandi aziende che hanno potuto notare un rallentamento dal punto di visto lavorativo e degli oneri eccessivi.
La semplificazione avvenuta però solo più recentemente ha permesso alle imprese di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo e di poter sentire appieno tutti le grandi agevolazioni che questo regime dona.
La Patent Box rappresenta inoltre anche una grande opportunità per la startup, le micro e le medie imprese.
Per calcolare la tassazione agevolata devi moltiplicare le spese qualificate ovvero quelle inerenti alla ricerca e allo sviluppo inerenti al bene immateriali per il loro rapporto con i costi sostenuti per creare il suddetto bene.
Per cercare però di capire in maniera più dettagliata cos'è la Patent Box cercheremo di fornirti un esempio pratico.
Ipotizza di avere degli importi così rapportati: 200 sono le spese qualificate, 20 i costi per l'acquisto del bene immateriale che può subire la tassazione agevolata e 80 sono invece le spese che sorgono per via dei rapporti con le società del gruppo. Conoscendo tutti gli importi è possibile ora calcolare i costi complessivi che ammontano a 300 euro (200+20+80).
Per i costi qualificati, con la Patenx Box, potrai godere di una percentuale del 30%, valore limite chiamato uplift, in vigore per l'anno 2015.
Facendo il rapporto tra le spese qualificate che ammontano a 200 euro per la percentuale del 30% si ricava 60, cifra che va poi sommata ai 200 euro precedenti. Per capire a quanto ammonta la tassazione agevolata basta infine, fare il rapporto fra 260 e 300.
In questo caso il risultato su cui si baserà il reddito agevolabile corrisponderà a ben 87%.
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