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Multe notificate via PEC: la nuova normativa

Multe notificate via PEC: la nuova normativa

Le sanzioni riguardanti le infrazioni e le violazioni del Codice della strada saranno notificate sulla casella di Posta Elettronica Certificata (PEC); per chi non la possiede, si continuerà a inviare fisicamente la notifica del verbale, con spese a carico del destinatario.



Il 16 gennaio 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 18 dicembre 2017 del Ministero dell'Interno, che disciplina le procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, tramite posta elettronica certificata (PEC).

Cosa cambia?

Nel caso in cui venga accertata un'infrazione del Codice della strada, gli uffici di polizia dovranno, in via preliminare, verificare se il destinatario della sanzione sia titolare di una casella di posta elettronica certificata (PEC); in tal caso, la notifica del verbale si intenderà perfezionata nel momento in cui avviene l'invio telematico.

Il cittadino non potrà scegliere se ricevere la contestazione in maniera tradizionale o tramite PEC; quindi, chi possiede una casella di posta elettronica certificata dovrà prendere l'abitudine di controllarla spesso, per evitare di pagare fuori tempo e incorrere in ulteriori aggravi di spesa.

Nel caso in cui non risulti nessuna casella PEC a nome dell'interessato, si procederà a inviare fisicamente la notifica con spese a carico del destinatario.

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Come verrà attuata la nuova norma?

Si tratta di una rivoluzione attesa da tempo, poiché l'attuazione del Codice dell'amministrazione digitale risale al 2013; in ogni caso, gli agenti della polizia municipale non muteranno la loro prassi finché non avranno ricevuto una circolare operativa dal ministero o dai comandi della polizia locale.

Un problema pratico è sicuramente il controllo "nei pubblici elenchi" che l'organo di polizia dovrà fare e dove "abbia accesso"; un ostacolo non da poco, dato che molti organi non sono abilitati a consultazioni massive degli elenchi. Ciò potrebbe creare dubbi interpretativi o contestazioni: si potrebbe sostenere che se non è possibile l'accesso a determinati elenchi, non c'è l'obbligo della notifica tramite PEC; d'altra parte, poiché se la polizia non guarda negli elenchi è possibile presentare ricorso, potrebbero verificarsi un numero importante di contestazioni.

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