Massimale contributivo: a cosa fare attenzione
Ignorare cosa sia il massimale contributivo comporta spesso serie conseguenze al momento della liquidazione della pensione. Fai la tua domanda se hai dubbi sull'argomento o questioni ancora non risolte.
Per massimale contributivo si intende infatti l’importo limite, annualmente rivalutato, oltre il quale la retribuzione non è soggetta a contribuzione previdenziale.
Pertanto, a partire dal mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda di riscatto o di accredito figurativo, cessa l’applicazione del massimale contributivo sulla retribuzione, sempre nel caso in cui la retribuzione superi il limite annuo previsto.
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Ciò significa che per i periodi recuperati dovrà essere versata la contribuzione previdenziale calcolata sull’intera retribuzione.
Ovviamente anche il dirigente è gravato di un terzo dell’ulteriore contribuzione previdenziale sulla parte di retribuzione eccedente il massimale, ma con l’evidente vantaggio che tale ulteriore versamento eseguito da azienda e dirigente rende più alto l’importo della futura pensione.
Le criticità rilevate più frequentemente riguardano sia i casi di errata applicazione del massimale a lavoratori che possono vantare contribuzione precedente al 1996, che invece avrebbero dovuto versare la contribuzione previdenziale su tutta la retribuzione, sia i casi di mancata applicazione del massimale a lavoratori privi di anzianità precedente al 1° gennaio 1996, ai quali invece avrebbe dovuto essere applicato.
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