La legge italiana prevede un sistema stragiudiziale per risolvere le controversie che si innescano tra privati e banche o intermediari finanziari. Si tratta di un servizio introdotto nel 2009 ma ancora poco noto, benché il costo sia incredibilmente modesto a fronte di un servizio utilissimo.
Nessuno si augura di ritrovarsi impigliato in qualche controversia nei confronti di banche o intermediari finanziari ma purtroppo qualche volta questo accade, in virtù di svariate ragioni. Questa è una cattiva notizia. Quella buona, invece, è che uscire fuori da questo genere di spiacevoli situazioni è possibile ed è anche relativamente semplice, visto che la legge italiana prevede un sistema di risoluzione stragiudiziale che prende il nome di Arbitro Bancario Finanziario, comunemente noto con l’acronimo di ABF.
Si tratta di un sistema alternativo rispetto al ricorso al giudice, un sistema più semplice, rapido e, non meno importante, anche più economico, visto che non necessita di assistenza da parte di un avvocato. In effetti il sistema prevede una risoluzione che avviene al di fuori del processo ordinario, per questo viene definito stragiudiziale.
L’ABF è un organismo autonomo e imparziale, sia nei compiti quanto nelle decisioni, il cui funzionamento è sostenuto dalla Banca d’Italia.
Questo organismo, autonomo e imparziale sia nei compiti quanto nelle decisioni, il cui funzionamento è sostenuto dalla Banca d’Italia, è articolato in 7 collegi (Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo) che operano su base territoriale come da documento che puoi scaricare cliccando sul seguente link.
Ognuno di questi collegi è composto da 5 membri: un Presidente e 2 membri designati dalla Banca d’Italia, un membro designato dalle associazioni degli intermediari e un membro designato dalle associazioni ceh rappresentano i clienti, siano essi consumatori o imprese.
Nel momento in cui nasce una controversia tra un cliente e una banca o un intermediario finanziario, e nel momento in cui viene fatta richiesta di supporto all’ABF, quest’ultima assume il compito di raccogliere tutta la documentazione necessaria, per mezzo di una Segreteria tecnica che è un’estensione della Banca d’Italia.
Raccolta la documentazione, l’ABF ha il potere di decidere chi ha torto e chi ha ragione. Le decisioni dell’ABF non sono vincolanti, tuttavia il tasso di adesione degli intermediari alla decisione dell’ABF è piuttosto elevato, a dimostrazione della bontà del servizio.
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Tutti gli intermediari iscritti agli albi ed elenchi tenuti dalla Banca d’Italia, nello specifico essi sono:
A tutti coloro che hanno o hanno avuto rapporti contrattuali con un intermediario, o anche se solo entrati in relazione per servizi bancari, finanziari o di pagamento.
La spesa per l’assistenza per mezzo dell’ABF è forse la parte più incredibile. Infatti, i costi sono soltanto quelli relativi all’apertura della pratica e sono di soli 20 euro. Non solo. Qualora il ricorso venga accolto, questi verranno interamente rimborsati dall’intermediario.
La normativa generale fissa a 104 i giorni necessari per assumere una decisione, di cui 45 spettano all’intermediario per presentare le proprie controdeduzioni, 60 per la decisione dell’ABF e altri 30 per la comunicazione alle parti della pronuncia completa delle motivazioni.
A questo punto vediamo quali sono le problematiche che sono di competenza dell’ABF e quali, invece, restano escluse. L’ABF può avere un ruolo e decidere su tutte le controversie che riguardano i servizi bancari e finanziari quali ad esempio conti correnti, mutui e prestiti personali:
Gli ambiti in cui l’ABF non può decidere, invece, sono i seguenti:
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