Intorno agli eSports negli ultimi anni è aumentata l’attenzione dell’opinione pubblica, per via del fatto che sempre più spesso si raccontano storie di successo di persone che hanno visto piovere nelle loro casse guadagni a volte milionari.
A prescindere dai casi particolari, è pur vero che si tratta di un settore che a tutti gli effetti consente di incamerare dei redditi e che in qualche modo è importante mettersi in regola, per evitare possibili sanzioni da parte del fisco.
Ma prima di arrivare al discorso sulla tassazione, di cui parleremo nei prossimi articoli, è bene capire quali sono le fonti di guadagno per un appassionato di eGamer che desidera guadagnare dedicando il proprio tempo all'eSports preferito.
Volendo sintetizzare al massimo possiamo dire che esistono quattro diverse linee di ricavo:
Partiamo da You Tube. Nell’ambito degli eSports è consuetudine mettere in rete delle live durante le quali si mostrano le proprie abilità a migliaia (a volte milioni) di follower. Si tratta di live molto seguite, tanto che la pratica è diffusa praticamente tra tutti i giocatori di eGamer. Ovviamente per potersi avere una fonte di reddito è necessario che i numeri di seguaci sia importante. In questo caso i proventi derivano dalla pubblicità che viene trasmessa prima, durante e al termine degli strem gaming.
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Il discorso sulle promozioni o le partecipazioni agli eventi è una modalità molto più tradizionale rispetto alle altre di guadagnare proventi. Questa modalità, inoltre, è strettamente legata alle altre, nel senso che per ottenere guadagni è necessario aver prima acquisito una certa visibilità. Del resto succede come in tutti gli altri settori, quando si è chiamati e pagati per presenziare ad un evento in funzione della fama e della visibilità di cui già si gode.
Un altro caso, invece, è quello dei team che vengono creati per la partecipazione a tornei di gruppo. Premesso che in questo caso l’obbiettivo è la vincita del montepremi, spesso molto altri, va anche detto che i team sono di solito organizzati da un altro eGamer o da case di produzione di giochi e che i partecipanti sono sostanzialmente degli stipendiati a tutti gli effetti.
Infine abbiamo i redditi da torneo. In questo caso i guadagni derivano dalla vincita del montepremi o da eventuali royalties che gli organizzatori mettono a disposizione dei partecipanti in funzione della pubblicità venduta/visualizzata e dei guadagni derivanti da essa.
Bene, ognuno di questi canali – figurarsi tutti insieme – possono portare redditi che in qualche modo necessitano di essere dichiarati per la tassazione, al fine di evitare eventuali sanzioni. Di tasse e dichiarazioni ne parleremo nel prossimo articolo.
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