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Fondo Controesodo: agevolazioni fiscali per i lavoratori rimpatriati

Fondo Controesodo: agevolazioni fiscali per i lavoratori rimpatriati

Per anni si è dibattuto in Italia della fuga dei cervelli, finalmente con un emendamento dal Decreto Fiscale approvato il 2 dicembre 2019 si pone un rimedio attraverso l'istituzione del Fondo Controesodo che mira a incentivare il rientro in Italia degli emigrati.



La fuga dei cervelli per molto tempo è stata sottovalutata, in realtà ha sottratto all'Italia importanti risorse che potevano lavorare per portare innovazione e ulteriore lavoro. Se ti trovi all'estero e sei curioso di capire se le agevolazioni previste potrebbero interessare anche te, devi sapere chi sono i soggetti destinatari delle norme.

A chi si applica il nuovo regime fiscale?

Si tratta di lavoratori impatriati, docenti e ricercatori, questi possono usufruire delle agevolazioni se hanno trasferito la loro residenza in Italia dal 19 aprile 2019 in poi. Questo implica che anche coloro che si sono già trasferiti possono ottenere i benefici fiscali previsti dal decreto legge dal periodo di imposta successivo al trasferimento.

L’articolo 13 della Legge di Bilancio 2020

La normativa di riferimento è contenuta nell'articolo 13 ter del Decreto Fiscale 2020 denominato "Agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati", lo stesso va ad impattare sull'articolo 5 del decreto legge 34 del 2019 che, a sua volta, prevedeva dei benefici fiscali. Gli stessi vengono quindi modificati in quanto viene ridotto l'imponibile, dilazionato il periodo in cui è possibile beneficiare degli incentivi e vengono semplificate le condizioni di accesso ai benefici.

Benefici fiscali per i lavoratori impatriati?

In seguito una sintesi dei benefici che possono ottenere lavoratori impatriati, docenti e ricercatori, questi infatti sono in parte diversi. I lavoratori impatriati sono coloro che hanno svolto per almeno 24 mesi lavori all'estero, decidono di tornare, si impegnano a risiedere in Italia per almeno due anni e lavorano come dipendenti o in qualità di lavoratori autonomi.

Meno imposte sul reddito

Per loro vi è la possibilità di avere una base imponibile ridotta fino al 70% (prima delle recenti modifiche la base imponibile era dimezzata), di conseguenza le imposte sul reddito sono calcolate sul 30%. Questo vuol dire che se la base imponibile è 1000, le imposte saranno calcolate solo su 300. A ciò deve essere aggiunto che in base alle recenti modifiche, se la residenza viene trasferita in regioni particolarmente svantaggiate, ad esempio Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, la base imponibile viene ridotta del 90%.

Estensione delle agevolazioni

Le agevolazioni hanno una durata di 5 anni, periodo che può essere prolungato nel caso di:

  • Acquisto di un'unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, in questo caso l'agevolazione viene estesa per ulteriori 5 anni ma al 50%;
  • Presenza di un figlio minore o a carico, in questo caso l'estensione è per ulteriori 5 anni e al 50%;
  • Presenza di 3 figli minorenni o a carico, anche in questo caso l'estensione è per ulteriori 5 anni, ma con beneficio al 90%;
  • Trasferimento in una delle regioni già viste e caratterizzate da peculiari situazioni di svantaggio.

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Agevolazioni fiscali per docenti e ricercatori che rientrano in Italia?

Parzialmente diverse sono le condizioni per le agevolazioni fiscali riconosciute per il controesodo di docenti e ricercatori. La prima cosa da dire è che possono beneficiare di tali agevolazioni coloro che sono stati residenti all'estero in maniera non occasionale. Devono naturalmente essere in possesso di un titolo di studio universitario o equiparato, aver esercitato all'estero attività di ricerca o docenza presso centri di ricerca pubblici o privati. Tale ruolo deve essere stato svolto per almeno due anni. Possono usufruire degli sgravi fiscali anche coloro che rientrano dopo un periodo di studio all'estero e hanno ivi conseguito un titolo accademico. Per poter usufruire degli sgravi fiscali e di altri incentivi oltre a dover trasferire la residenza in Italia, è necessario anche svolgere in Italia attività di ricerca o docenza. Se rientri in questa categoria ecco i benefici fiscali che puoi ottenere.

Benefici fiscali per docenti e ricercatori?

Visto peculiare ruolo svolto all'interno della società di docenti e ricercatori in quanto operatori culturali che contribuiscono con la loro attività di ricerca a rendere onore alla patria anche all'estero e a portare innovazione tecnologica in grado di instaurare un circolo virtuoso che porta alla creazione di nuovi posti di lavoro, gli sono riconosciuti maggiori benefici economici. In particolare per loro fin dall'inizio è stato previsto che la base imponibile fosse diminuita del 90%. La durata del regime fiscale di favore viene estesa, con la modifica avvenuta con decreto fiscale, da 4 a 6 anni. Inoltre in presenza di alcune condizioni vi possono essere ulteriori estensioni. In particolare il regime di favore può essere esteso fino a 13 anni in caso di acquisto di un'unità immobiliare di tipo residenziale, in presenza di figli minori e/o a carico.

In entrambi i casi, cioè sia per i lavoratori impatriati, sia per docenti e ricercatori non è più necessario il requisito dell'iscrizione all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero).

Ulteriori vantaggi: il Fondo Controesodo

Il decreto fiscale prevede anche altri vantaggi, infatti viene istituito il Fondo Controesodo, lo stesso ha un ammontare di 3 milioni di euro. I criteri per accedere alle prestazioni di questo fondo non sono ancora stati stabiliti, gli stessi saranno contenuti in un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'accesso alle prestazioni potrà avvenire fino ad esaurimento dei fondi.

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