Il modello 730/2019 prevede la possibilità di portare in detrazione le spese relative all'abbonamento del contribuente e a quello dei familiari a carico. Chi sono i soggetti beneficiari dell'agevolazione? E a quanto ammonta la detrazione fiscale? Ecco tutti i dettagli.
Per molti lavoratori, il costo dei mezzi pubblici per recarsi quotidianamente sul posto del lavoro rappresenta spesso una voce non indifferente del bilancio familiare; la legge di Bilancio 2018 ha introdotto due tipologie di incentivi per favorire ed incoraggiare la mobilità pubblica:
È proprio a partire dalle spese per gli abbonamenti sostenute dallo scorso 1 gennaio che sarà possibile fruire del bonus Irpef.
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La detrazione Irpef, prevista dalla legge di Bilancio 2018, ammonta al 19% per le spese sostenute per gli abbonamenti al trasporto pubblico regionale ed interregionale, per un massimo di 250 euro (che significa una detrazione massima di 47,50 euro da far valere in dichiarazione dei redditi). La detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari a carico, sempre entro il limite massimo di spesa di 250 euro. È importante conservare la copia dei titoli di viaggio per poterli poi consegnare al professionista che si occuperà di predisporre la dichiarazione dei redditi.
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La Legge di Bilancio ha previsto anche la possibilità, per il datore di lavoro, di rimborsare al dipendente le spese per l'abbonamento al trasporto pubblico in completa esenzione, poiché non concorrono al reddito del dipendente. Le modalità di rimborso sono:
Negli ultimi due casi, il datore del lavoro deve conservare la documentazione che attesti l'utilizzo delle somme da parte del dipendente per le finalità per cui sono state corrisposte. Questi incentivi fanno parte del Piano strategico per la mobilità del paese "Connettere l’Italia", messo in campo per favorire un uso più intenso e più conveniente del trasporto pubblico.
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