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Condono bollo auto: facciamo chiarezza sulla sanatoria

Condono bollo auto: facciamo chiarezza sulla sanatoria

Una delle tasse più odiate dagli italiani, trova una via d'uscita nella Legge di Bilancio del 2019, almeno per quanto riguarda i bolli non pagati ricompresi entro un certo periodo di tempo e che non superino complessivamente una cifra di 1000 euro.



Se nel tuo archivio hai notato un bollo auto non pagato, non è più il caso di preoccuparti. Grazie alla nuova Legge di Bilancio è possibile che tu abbia una soluzione per non pagarlo, o comunque per non dover pagare una cifra maggiore di quella che ti aspettavi.

Recentemente, grazie alla Legge di Bilancio 2019 è stata inserita anche la pace fiscale, una sorta di condono denominata decreto strappa cartelle, adatta proprio per chi ha carichi pendenti con l’Agenzia delle Entrate. Per poter usufruire di tale beneficio però, dovrai controllare l’anno di riferimento del bollo e la sua iscrizione a ruolo. In questo modo potrai capire se pagare tale imposta oppure no. Per capirci di più, è bene fare chiarezza sulla normativa, anche alla luce dei recenti interventi delle commissioni tributarie regionali.

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La norma strappa cartelle: cosa dice?

Per quanto il nome possa essere allettante e alla portata di tutti, si tratta di una vera e propria disposizione presentata nella Legge di Bilancio del 2019. Quindi sarà una legge già applicabile, anche perché le commissioni tributarie regionali si stanno già muovendo in tal senso. 

Bisogna anche ricordare che la sanatoria relativa al bollo auto era già esistente e accessibile a tutti. Con tale legge la pace fiscale viene estesa per tutti i carichi pendenti di qualsiasi genere inferiori a mille euro, indipendentemente dalla natura.

Come funziona il decreto strappa cartelle?

Il Decreto Fiscale 2019 prevede un vero e proprio condono relativo al bollo auto. La cifra massima da stralciare potrà essere di massimo mille euro, comprensiva di sanzioni, interessi e tutto ciò che Equitalia poteva aver richiesto nel corso degli anni. Si tratta di una vera e propria novità dal punto di vista fiscale, supportata dal Ministero dell’Economia e Finanze. La maxi sanatoria non va ad agire solo sulla tassa automobilistica, ma anche su altri debiti pendenti con la Pubblica Amministrazione.

È chiaro però, come il bollo auto sia una delle tasse più evase dal cittadino medio. Per questo si è ritenuto necessario evitare un’ulteriore azione sanzionatoria, cercando di far risparmiare risorse economiche al cittadino.

La cancellazione del debito si ritiene automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione (ex Equitalia) anche se ci sono stati ultimamente, diversi ricorsi degli automobilisti che hanno ricevuto ancora cartelle esattoriali da pagare, in riferimento a tale periodo.

Considerando l’ultimo parere della Commissione Tributaria Regionale delle Marche, si ritengono tutti i carichi pendenti in relazione al bollo auto non pagato, come cancellati in base proprio alla pace fiscale. Il caso nasce da un contribuente già in pendenza di giudizio con l’Agenzia delle Entrate per un totale di novecento euro circa. Con la sentenza numero 692/2019 emessa proprio a settembre, viene stabilito come la minisanatoria voluta già dal primo Governo Conte, sia valida a tutti gli effetti, sia per i bolli auto non pagati che per altre infrazioni al codice della strada.

La sanatoria: come agire?

Come possiamo vedere dal decreto, i debiti pendenti risultano automaticamente cancellati a partire già dal 31 dicembre del 2018. Se l’Agenzia delle Entrate e Riscossione non ha provveduto a tale operazione, continuando ad inviare solleciti di pagamento o se vi sono pendenze giudiziarie in corso, i contribuenti non dovranno avere nulla di cui preoccuparsi. Infatti, tutti i carichi iscritti a ruolo verranno cancellati dalla Commissione Tributaria competente, nel momento in cui dovrà esprimersi sul merito.

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Come riconoscere se un debito è soggetto al decreto strappa cartelle?

Affinché si possa procedere allo stralcio, è necessario che vi sia la presenza di due specifici requisiti. Il bollo dovrà essere inferiore a mille euro, comprensivo di sanzioni e interessi. Ovviamente il periodo di riferimento dovrà essere quello che va dal 2000 al 2010.

Anche i bolli precedenti al 2000 potrebbero rientrare in tale vantaggio. È necessario però, che l’ente abbia iscritto il debito dopo il primo gennaio 2000.  Bisogna specificare però, che anche alcuni bolli relativi al 2009 o 2010 potrebbero non godere di tale sanatoria. Ciò dipende dall’iscrizione a ruolo. Se l’ente infatti, ha tardato l’iscrizione a ruolo, se la data risulta posteriore al termine massimo del 31 dicembre 2010, il bollo dovrà essere pagato, comprensivo di sanzioni. Non è importante la cifra ma il momento in cui l'Agenzia delle Entrate abbia richiesto il pagamento di tale somma.

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