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Sospensione degli sfratti: cosa dice la legge?

Sospensione degli sfratti: cosa dice la legge?

Tornato in auge per via del Covid, il blocco degli sfratti è una misura di lunga data. Analizziamone requisiti, motivi di sospensione e durata.



"Blocco degli sfratti" è un'espressione che indica la sospensione delle procedure esecutive di sfratto, a beneficio del Conduttore che si trova in una condizione di disagio economico. Tale misura è stata introdotta con la Legge n. 392 del 1978, poi revisionata dalla legge N. 9 del 2007.

Sospensione degli sfratti: quali requisiti?

La sospensione degli sfratti è stata introdotta nel 1978 dalla legge n. 392, poi meglio definita con la legge n. 9 del 2007, che ha fissato i requisiti reddituali. Prima di considerare quest'aspetto, la legge stabilisce che la sospensione è possibile solo per il Conduttore che nella medesima Regione non dispone di altro immobile adeguato per ospitare il nucleo familiare. Appurato ciò, il Conduttore deve auto certificare un reddito annuo lordo del nucleo familiare inferiore a 27.000 euro. Quindi si valuta la composizione del nucleo, visto che la sospensione è applicabile se sono presenti:

1) Persone con età superiore a 65 anni;

3) Malati terminali;

4) Disabili con invalidità superiore al 65%.

5) Figli fiscalmente a carico.

Vi sono poi i requisiti territoriali, per cui la sospensione si applica solo per:

a) Capoluoghi di Provincia;

b) Comuni a ridosso di Capoluoghi di Provincia;

b) Comuni ad alta tensione abitativa (Delibera N. 83 del CIPE del 13 novembre 2003);

Quanto può durare il blocco degli sfratti?

La durata massima è di 6 mesi, terminati i quali riparte l'esecuzione del provvedimento di sfratto. Tuttavia, tra i primi anni Ottanta e il 2013, il limite temporale è stato puntualmente disatteso attraverso un puntuale ricorso a decreti legge che, vale ricordare, sono l'unica modalità possibile per stabilire una sospensione. A nulla sono serviti gli interventi della Corte Costituzionale che ha richiamato l'attenzione dei vari governi sul rispetto del quadro normativo nazionale.

Quali effetti per il Locatore?

Le continue proroghe hanno penalizzato i Locatori, i quali solo parzialmente trovano compensazione nell'articolo 62 della legge n. 392, che riconosce loro il diritto di poter elevare del 20% il canone di locazione di un immobile sottoposto a proroga. Una scelta in contrasto con la difficoltà economica che porta al blocco stesso ma che pure è capace di produrre effetti visto che le norme stabiliscono la perdita del beneficio per il Conduttore moroso, quindi il ripristino del diritto di proprietà del Locatore.

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Sospensione degli sfratti in tempo di Covid

Con il Covid il blocco degli sfratti ha vissuto una nuova fase. Il Decreto Cura Italia n. 8 del 2020 ha rinnovato la sospensione delle locazioni e dei procedimenti amministrativi anche laddove non presenti i requisiti originari cui abbiamo accennato, rivitalizzando il sistema di proroghe che si credeva scomparso. Tant'è che è intervenuta nuovamente la Corte Costituzionale che con la sentenza N. 213 di Novembre 2021 ha chiarito la legittimità costituzionale della sospensione ma ha anche stabilito la necessità di ripristinare il diritto di proprietà delegittimando eventuali proroghe successive al 31 dicembre 2021.

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