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Sfregio con acido: ora è un reato

Sfregio con acido: ora è un reato

Pene esemplari per chi si macchia di reati di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, quei reati che comunemente sono noti come sfregi con l'acido. L'articolo illustra le novità introdotte a Luglio 2019 dalla nuova legge Codice Rosso.



I fatti di cronaca spesso ci ricordano l’esistenza di una delle più riprovevoli aggressioni spesso compiute a danno di donne ma non solo: lo sfregio con l’acido, per mano di ex fidanzati o fidanzate. Per quanto le donne siano percentualmente le vittime più frequenti, è importante ricordare che non sono le uniche, ed è la cronaca a confermarci che vi sono anche casi a danni di uomini da parte sia di donne con cui avevano intessuto un rapporto sentimentale, oppure da parte di altri uomini intenzionati a punire eventuali rivali nel rapporto di coppia.

Al di là dell’appartenenza, ci certo c’è una buona notizia: a partire dal 29 Luglio 2019, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge Codice Rosso sulle violenze domestiche e di genere, è stato introdotto nel codice penale il delitto di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”.

Per semplificare abbiamo accennato allo sfregio per mezzo di acido in quanto è il caso più eclatante e che probabilmente è rimasto maggiormente impresso nella mente, ma in verità, sempre la cronaca, ci racconta un largo campionario di esempi: si va dall’uso di benzina incendiata sul volto agli sfregi per mezzo di armi bianche o perfino allo sfregio attraverso violenza manuale. Ognuno di questi casi, da oggi in poi, saranno perseguibili attraverso la nuova norma. Ma quali sono le pene previste per questo reato?

Quali sono le pene per i colpevoli?

Per chi dovesse risultare colpevole del delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, le pene vanno da un minimo di 8 ad un massimo di 14 anni di reclusione. La pena si aggrava qualora nei confronti della vittima sopraggiunga la morte e questa sia messa in relazione con lo sfregio subito. In questo caso la pena prevista è l’ergastolo.

I tempi della magistratura?

Si tratta quindi di pene esemplari, a dimostrazione della volontà di mettere un freno deciso a questo genere di ignobili attività criminali a danno di povere vittime innocenti, spesso attirate in trappole costruite ad hoc e che funzionano soltanto per via dell’ingenuità di chi, molto spesso, stabiliva con l’aggressore un rapporto sentimentale. Le novità del Codice Rosso tuttavia non riguardano solo gli aggressori ma anche il Pubblico Ministero incaricato di accertare i fatti. Questi, infatti, avrà 3 giorni di tempo per convocare la persona accusata del reato in seguito all’iscrizione della notizia.

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Più tempo per le denunce: è vero?

Si allungano anche i tempi delle denunce per chi subisce l’aggressione. Prima dell’introduzione del Codice Rosso la vittima aveva fino a sei mesi per denunciare una violenza sessuale o comunque una qualsiasi violenza oggi ricompresa nella nuova legge, la quale ha esteso i tempi di denuncia fino ad un anno.

Le violenze domestiche purtroppo sono un tipo di reato che non è esagerato considerare all’ordine del giorno, dal momento che soltanto una minima parte di esse trova la giusta via della denuncia e la maggior parte dei casi muove nel silenzio delle mura di casa. Troppe vittime spesso preferiscono il silenzio, ed il motivo va cercato nei rapporti sentimentali che le legano ai loro aguzzini. Avere piena consapevolezza di come certi atteggiamenti si debbano considerare veri e propri reati è tutt’altro che semplice.

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