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Piano Transizione 4.0 per aumentare la competitività delle aziende

Piano Transizione 4.0 per aumentare la competitività delle aziende

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato l’insieme di misure a sostegno delle imprese italiane, spostando al 2025 il termine per il sostegno previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0. Tale conferma, benché caratterizzata da importi ridotti rispetto agli anni precedenti.



Tale piano consentirà alle aziende italiane di poter pianificare su un periodo abbastanza ampio, tutti gli investimenti possibili che rientrano nella Transizione 4.0, con una particolare attenzione all’avanzamento tecnologico in ottica informatica. Entriamo nel dettaglio della questione e cerchiamo di capire di cosa parliamo e quali sono le opportunità per le imprese.

Cosa è il piano Transizione 4.0?

L’espressione Transizione 4.0 indica una nuova politica industriale che il Governo ha avviato già a partire dal 2018 in riferimento all’anno 2019. Con questo nuovo corso, si intende realizzare un’industria nazionale più sostenibile e inclusiva, incentivando gli investimenti delle aziende italiane che decideranno di guardare all’innovazione tecnologica, agli investimenti nel green e nello svolgimento di attività di design e ideazione estetica. Ma in cosa consistono gli inventivi statali? Comunemente si parla di sgravi fiscali legati all’industria 4.0, ma è più corretto parlare di credito d’imposta.

Leggi anche >>> CHE COS’È IL CREDITO D’IMPOSTA FORMAZIONE 4.0

Credito d’imposta Transizione 4.0: cosa c’è da sapere?

Il credito d’imposta, oramai, è il principale incentivo agli investimenti di imprese e privati, benchè ancora tanti sono i dubbi su questa forma di sgravio fiscale. Una domanda ricorrente è sul funzionamento del credito d’imposta. In verità il meccanismo è abbastanza semplice: ogni impresa italiana paga allo Stato un certo ammontare di tasse annuali, calcolate su alcuni parametri come il fatturato o il numero di dipendenti. Se si effettuano investimenti secondo le azioni previste dal piano Transizione 4.0 si matura un bonus, che sarà pari al totale di quanto investito oppure a una certa percentuale di esso, che potrà poi essere compensato in dichiarazione dei redditi. Questo ci porta a una seconda questione: come si recupera il credito d’imposta 4.0? Il processo, che in realtà riguarda qualsiasi tipologia di credito d’imposta, è abbastanza semplice e si definisce compensazione tra ciò che l’impresa deve allo Stato sottratto del credito maturato secondo il Piano Transizione 4.0. In questo modo l’impresa può sostenere la propria innovazione potendo contare su un bonus da recuperare, solitamente, nell’arco di 10 anni. Ma quali sono le innovazioni possibili?

Le azioni del piano Transizione 4.0

Le innovazioni che un’impresa può abbracciare sono molteplici, e riguardano perlopiù la parte tecnologica e informatica. In ogni caso si individuano 3 macro categorie di azioni:

  1. Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali;
  2. Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica;
  3. Credito d’imposta formazione 4.0.

Se le macro categorie sono solo 3, le possibilità all’interno di ciascuna di esse per innovare la propria azienda sono molteplici: parliamo di spese di formazione, ad esempio, per poter aumentare il livello di competenza di tutti i lavoratori coinvolti a vario titolo nell’azienda. Parliamo poi di consulenze, di investimenti in attività di ricerca e sviluppo, di spese in beni che sono strumentali all’attività dell’impresa.

Innovazione tecnologica e Piano Transizione 4.0

L'innovazione tecnologica delle imprese è trainata, in particolare, dallo sviluppo della parte informatica. In questo ambito, le possibilità di investimento che intercettano il credito d’imposta del piano transizione 4.0, sono numerose e aiutano tutte a rendere più competitiva ed efficiente la tua azienda. Ogni azienda necessita di prodotti informatici, da mettere a disposizione dei propri clienti oppure per la gestione l’organizzazione del lavoro interno. In entrambi i casi è possibile sostenere i costi per tali investimenti interamente con il credito d’imposta. In questo modo sarà possibile avviare lo sviluppo di software su misura potendo contare su un supporto economico molto importante. Ciò ti consentirà di dire addio all’utilizzo di software ideati per altri settori e di poter finalmente contare su un prodotto pensato per le tue esigenze specifiche. Altro aspetto da prendere in considerazione come investimento è quello dello app per il mobile. Ormai è un dato consolidato che la connessione si è spostata sui dispositivi mobili: questo vale sia per i clienti, sia per chi lavora all’interno delle aziende.

Informatica e beni strumentali: un connubio strategico

Il credito d’imposta del Piano Transizione 4.0 può essere un’ottima occasione per dare uno slancio alla competitività della tua azienda. Gli investimenti non devono riguardare necessariamente i prodotti informatici che si rivolgono ai clienti ma possono mirare anche a migliorare la struttura informatica della tua azienda dall'interno. Con la possibilità di acquistare nuovi beni strumentali, tale discorso diventa ancora più importante. Immagina la necessità, dopo l'acquisto di un nuovo macchinario, di dover trasferire i tuoi dati da un dispositivo all'altro oppure di dover mettere in comunicazione tra loro due macchine differenti: tecnicamente si parla di migrazione, che può interessare i sistemi IT anche in cloud, oppure di integrazione di sistemi informatici. Procedure molto complesse che oggi possono godere di un investimento economico che ne riduce di molto il carico di spesa.

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