L’adesione ad un Fondo è fiscalmente neutra per l’impresa partecipante, dal momento che il contributo obbligatorio già versato sulla quota previdenziale di ciascun lavoratore viene ad essere trasferita dall’INPS al Fondo individuato dall’impresa al momento della domanda.
Nel dettaglio, il contributo in questione viene versato dal datore di lavoro per i dipendenti, i dirigenti, i quadri, gli impiegati, i soci delle cooperative di lavoro, gli operai agricoli, nonché gli apprendisti e il personale subordinato in campo artistico, teatrale e cinematografico.
Dal punto di vista economico, dunque, si tratta di un investimento vero e proprio, con peraltro la garanzia, per le imprese aderenti, di poter ottenere un utile sotto forma di incremento della qualificazione e professionalità dei propri dipendenti, da spendere per il raggiungimento dei target aziendali e per attuare le singole strategie imprenditoriali.
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Dopo aver descritto tutte le caratteristiche principali alla base del funzionamento dei Fondi Interprofessionali, vogliamo fornirti anche qualche utile parametro da prendere in considerazione per scegliere il Fondo più adatto alle caratteristiche della tua impresa.
Sotto questo profilo, è importante (e forse scontato) partire da un’attenta analisi del fabbisogno formativo della tua azienda: se le prospettive di aggiornamento, magari nell’impiego di nuovi processi produttivi o di tecnologie all’avanguardia, lo richiedono, se il settore di appartenenza può presentare margini di ammodernamento o se, invece, una parte del tuo personale necessita di riqualificazione alla luce delle rinnovate difficoltà di crescita sul mercato.
Una volta delineata la necessità di accedere alla formazione gratuita di un Fondo, un parametro per scegliere tra le diverse alternative può essere quello legato alle distinte modalità di finanziamento che abbiamo descritto sopra, alla luce delle dimensioni della tua azienda. Come visto, infatti, il funzionamento del Fondo può prevedere il meccanismo dell’avviso o del conto formazione.
Ebbene, il primo degli schemi può risultare più agevole per le PMI, dal momento che, una volta aggiudicato il piano formativo, il finanziamento viene attinto dalle somme accantonate dalla generalità dei contribuenti e non dalle sole quote afferenti al tuo "conto". Viceversa, le imprese di maggiori dimensioni possono tendere a privilegiare il meccanismo del conto aziendale, dal momento che la portata del loro accantonamento permette di finanziare integralmente le attività formative necessarie, con il vantaggio di definire autonomamente tempistiche e modalità delle stesse.
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