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Investire in Startup: le agevolazioni fiscali per privati e imprese

Investire in Startup: le agevolazioni fiscali per privati e imprese

Investire in Startup o PMI innovative conviene sia alle imprese che alle persone fisiche. Che agevolazioni posso ottenere come impresa? Quali sono i requisiti per ottenerle? Cosa è cambiato per i privati con le novità del Decreto Rilancio? È vero che una startup può investire in altre startup?



Anche se in ritardo rispetto ad altre nazioni occidentali, anche in Italia sono anni che si attuano politiche che favoriscono la nascita e la crescita delle startup innovative. Le startup innovative sono imprese a tutti gli effetti e non è eccessivo sostenere che rappresentano il nuovo motore delle economia, il cui futuro è incerto ma dal grande potenziale.

Per questo motivo si tende ad agevolare ogni forma di investimento nel capitale di queste società, sia da parte dei privati che da parte di altre imprese.

Il sistema delle agevolazioni fiscali è uno degli stimoli più interessanti che abbiamo oggi in Italia, in particolare per i privati ma anche per le imprese. Non è casuale, infatti, che anche il Decreto Rilancio, poi convertito in legge, abbia dedicato spazio ed iniziative a favore delle startup e PMI innovative, inserendo un’importante novità sull’aliquota fiscale detraibile da parte delle persone fisiche.

Vediamo di seguito una serie di quesiti che aiutano il lettore a comprendere tutte le possibili situazioni.

Posso investire in qualsiasi startup e ottenere l’agevolazione fiscale?

La domanda è mal posta e va chiarita nel miglior modo. Certo, ogni startup è buona per essere oggetto di un investimento ma non tutte le startup sono uguali ai fini dell’agevolazione fiscale. Infatti, il Decreto Ministeriale del 7 maggio 2019 elenca una serie di casi in cui si perde il diritto alle agevolazioni anche se si è finalizzato l’investimento. I diversi casi sono sia strettamente legati a peculiarità della startup, sia ad altri fattori esterni. Non è possibile ottenere l’agevolazione quando la startup:

  1. È classificata come impresa in difficoltà;
  2. Ha ricevuto aiuti di Stato illeciti che non sono stati integralmente recuperati;
  3. È un’impresa del settore “costruzione navale” o del settore acciaio e del carbone;

Vi sono poi i fattori esterni. L’agevolazione non è ottenibile se:

  1. L’investimento è avvenuto per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio;
  2. L’investimento è avvenuto per il tramite di società che sono, indirettamente o direttamente, a partecipazione pubblica.

Una startup può investire in un’altra startup?

Il discorso su questo aspetto si ricollega direttamente a quanto esposto poc’anzi. La legge non vieta l’investimento in startup da parte di un’altra startup, tuttavia chiarisce anche l’impossibilità di richiedere l’agevolazione fiscale quando l’attività di investimento è parte prevalente dell’attività di impresa. Questo discorso si applica non solo alle startup ma anche a incubatori certificati, PMI innovative, società di capitali e organismi di investimento collettivo del risparmio che come attività prevalente investono in startup o PMI innovative.

Possiedo una startup, posso investire nella mia società e godere dell’agevolazione?

La domanda in questione richiede di essere scomposta, in quando sono due le risposte possibili: la prima risposta è affermativa, in quanto puoi investire nella tua società ma, seconda risposta, non puoi godere dell’agevolazione. Questa, infatti, non è riconosciuta a tutti coloro che possiedono partecipazioni, titoli o diritti nell’impresa obbiettivo dell’investimento, anche quando questo avviene per il tramite di altre società di capitali che investono prevalentemente in startup o PMI innovative.

Chi può ottenere l’agevolazione fiscale?

L’agevolazione fiscale è riconosciuta sia alle persone fisiche sia alle imprese.

Per entrambi i soggetti, In cosa consiste l’agevolazione fiscale?

Le persone fisiche possono detrarre, dalle imposte in fase di dichiarazioni dei redditi, un importo del 30% dell’investimento effettuato, fino al raggiungimento del tetto di un 1.000.000 di euro per ciascun periodo di imposta. Se la detrazione è superiore alle tasse dovute, la rimanente parte può essere portata in detrazione nei periodi di imposta successivi ma fino a un massimo di 3 anni.

Le società, invece, possono dedurre il 30% dell’investimento ma fino a un massimo di 1.800.00 euro. Anche per le società è possibile dedurre l’eventuale eccedenza nei periodi d’imposta successivi ma non oltre il terzo anno.

È vero che il Decreto Rilancio ha incrementato la detrazione per le persone fisiche?

Si, è vero, il Decreto Rilancio, convertito nella Legge N. 77 del 17 Luglio 2020, ha introdotto una serie di novità con l’articolo 38 e le successive modifiche. Si stabilisce infatti, che il 30% di agevolazione fiscale per le persone fisiche, viene elevato a 50% per un investimento massimo di 300.000 euro per ciascun periodo d’imposta e dev’essere mantenuto per almeno 3 anni. Qualora vi sia una cessione, anche parziale, prima dei 3 anni, il contribuente perde il diritto al beneficio e dovrà restituire l’importo detratto a cui sommerà gli interessi legali. La misura è applicabile solo per investimenti in startup innovative o PMI innovative.

Il tetto di 300.00 euro, tuttavia, vale soltanto per l’applicazione della detrazione del 50%. Per la parte eccedente, si potrà comunque contare sulla detrazione del 30% cui abbiamo accennato in precedenza.

È possibile perdere il diritto all’agevolazione pur avendone già goduto?

Si, questo è un caso possibile, che si verifica quando, anche a distanza di anni, vengono meno alcuni requisiti fissati per legge. La casistica è varia ed è stata integrata anche con il recente Decreto Rilancio, come abbiamo accennato nel paragrafo precedente. La decadenza dell’agevolazione avviene quando:

  1. L’investitore vende, anche parzialmente, le partecipazioni o le quote ricevute a fronte dell’investimento oppure vende atti, diritti o titoli con cui è possibile acquisire partecipazioni o quote societarie;
  2. Avviene una riduzione di capitale;
  3. Avviene la ripartizione di riserve o altri fondi costituiti mediante sovraprezzo di azioni o quote;
  4. Vi è il recesso o l’esclusione dell’investitore;
  5. La startup o la PMI innovativa perde uno dei requisiti per essere riconosciuta tale in base al periodico aggiornamento della sezione speciale del registro delle imprese;
  6. La PMI innovativa
  7. In base al Decreto Rilancio, non viene mantenuto l’investimento per almeno 3 anni. In questo caso, e solo in questo, si perde il diritto all’agevolazione del 50% ma si continua a fruire dell’agevolazione “classica” del 30%.

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