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Contratto di cessione del diritto d’autore: che cos’è?

Contratto di cessione del diritto d’autore: che cos’è?

Che cos'è il contratto di cessione del diritto d'autore? Non ne abbiamo mai scritto all'interno del blog, eppure ci arrivano spesso richieste di chiarimento, forse perché questo tipo di contratto sta diventando sempre più comune. Inauguriamo una serie di articoli sull'argomento.



La legge sul diritto d’autore stabilisce che l’autore di un’opera dell’ingegno ha diritto esclusivo di utilizzarla economicamente così come egli crede. Tale utilizzo economico si riferisce alla riproduzione dell’opera, l’esecuzione, la distribuzione oppure tutte le altre forme di utilizzo previsti dagli articoli che vanno dal 12 al 19 della legge sul Diritto d’Autore.

Il contratto di cessione, allora, è una scrittura per il tramite della quale l’autore che ha un diritto su un’opera del proprio ingegno decidere di cedere il diritto su tale opera a qualcun altro. Analizziamo alcuni aspetti più rilevanti di questa tipologia contrattuale, dal momento che ha ripercussioni anche a carattere fiscale.

Innanzitutto la legge stabilisce che solo i diritti di utilizzazione e tutti quelli connessi aventi natura patrimoniale si possono alienare, trasmettere o cedere. Ciò implica che un’opera sarà sempre del suo autore, anche se viene ceduto il diritto di utilizzazione, ovvero l’autore non potrà utilizzare in alcun modo la propria opera ma sarà comunque frutto del suo ingegno. Se necessario, ricordiamo, le opere dell’ingegno posso essere espropriate forzosamente dallo Stato.

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La questione dell’uso è soggetta a questione particolare se trattasi di opera in più esemplari. Infatti l’articolo 109 stabilisce che la trasmissione di un esemplare non comporta la possibilità di poterlo sfruttare sul piano economico.

Affinché sia valido il contratto di cessione, è necessario che questo sia in forma scritta.

La legge stabilisce anche che non è necessario compiere la maggiore età per avere il diritto di compiere tutti gli atti riconosciuti dalla legge, tant’è che si stabilisce come sia sufficiente aver compiuto i 16 anni.

Un ultimo aspetto da considerare è che il diritto di utilizzazione di un’opera frutto dell’ingegno non può essere sottoposta a pegno, sequestro o esecuzione forzata, qualora vi sia stata cessione a terzi, ma possono essere oggetto di sequestro solo i proventi derivanti dallo sfruttamento. Cioè, non è possibile sequestrare uno spettacolo teatrale ma solo gli incassi derivanti dall’esecuzione.

Quanto dura la cessione di un diritto di utilizzazione? In questo caso bisogna fare una distinzione perché nel caso di opere letterarie, la durata massima della cessione è di 20 anni mentre su altre tipologie di opere dell’ingegno la legge non prevede alcun limite temporale.

Per quanto riguarda la successione, è bene ricordare che alla morte dell’autore l’opera resta indivisa per almeno 3 anni. Poi gli eredi potranno decidere come continuare a mantenere la comunione amministrativa, anche delegando a un terzo soggetto esterno alla linea degli eredi.

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