Che cos'è il contratto di sviluppo? Nell'articolo di oggi intriduciamo questo argomento che auspichiamo di sviluppare al finer di aumentare la consapevolezza sugli strumenti utili allo sviluppo delle imprese.
Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento dall’articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ed operativo dal 2011, è definito come il principale strumento agevolativo per il sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.
La normativa attualmente in vigore è valida per il periodo 2014-2020, ma è sempre in continua evoluzione.
Questa però consente a programmi di sviluppo industriali (riguardanti anche i prodotti agricoli), a programmi di sviluppo per la tutela ambientale e a quelli per le attività turistiche (per lo sviluppo delle attività commerciali) di essere finanziabili. Possono inoltre essere finanziati programmi di ricerca, sviluppo e innovazione.
In termini di importo, questo complessivamente non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, oppure a 7,5 milioni di euro per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Con la legge del 30 dicembre 2020, n. 178 (articolo 1, commi da 85 a 87), sono state introdotte novità in merito al settore turistico. Queste permettono di facilitare gli accessi agli strumenti agevolativi, in particolare per alcuni tipi di investimenti.
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Con la Direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 19 marzo 2021 invece, sono state introdotte delle norme ed è stato pubblicato l’elenco dei comuni rientranti nelle aree interne del Paese.
Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni possono essere sia un soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma, sia un'impresa aderente, quindi quella che realizza i progetti.
Per quanto riguarda le agevolazioni, queste sono concesse come finanziamento agevolato, come contributo in conto interessi, in conto impianti, oppure come contributo diretto alla spesa.
Per quanto riguarda la gestione dei Contratti di sviluppo, questa è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia. Invitalia è sotto il controllo del Ministero dello sviluppo economico, al quale deve sottostare per le principali direttive.
In quanto soggetto gestore, le istanze di accesso devono essergli presentate con le modalità e seguendo i modelli indicati nell'apposita sezione del sito web.
L’Agenzia procederà quindi allo svolgimento delle attività istruttorie seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
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