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Bonus Chef: in arrivo credito d'imposta per formazione e beni

Bonus Chef: in arrivo credito d

Un credito d'imposta per dare ossigeno a un settore che ha subito un duro impatto economico a causa della pandemia. Il Bonus Chef è stato voluto da più Ministeri, che hanno ritenuto dare sostegno sull'acquisto di beni e servizi di formazione.



Nel decreto Milleproroghe è previsto il rinnovo anche per l'anno 2022 del bonus chef, un'agevolazione economica, stanziata in modalità di credito di imposta, volta a sostenere tanto i cuochi autonomi quanto tutto il personale dipendenti di alberghi e ristoranti.

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Risale al 2021 l'introduzione di tale norma, emanata con l'esplicito intento di andare in soccorso a un settore, quello alberghiero, che era stato particolarmente colpito e messo a dura prova dalla pandemia. Questa misura, infatti, prevede la concessione di un credito del valore del 40% utilizzabile per l'acquisto di beni durevoli e corsi di aggiornamento professionale.
Nello specifico, tale credito d'imposta a beneficio del personale dipendente e dei lavoratori autonomi del settore alberghiero, non può superare la soglia massima di 6000 euro. Abbiamo già accennato ai due macro settori in cui può essere spendibile ma per quel che riguarda il primo, e cioè per l'acquisto di beni durevoli, dobbiamo distinguere due tipologie di prodotti: da un lato, strumenti e attrezzature per la ristorazione; dall'altro, macchinari per la preparazione, conservazione, trasformazione e cottura di alimenti. Tali macchinari, inoltre, devono possedere una classe energetica elevata e potente.
La modalità con cui il bonus chef può essere utilizzato è tramite modello F24; è però estremamente importante sapere che questo tipo di agevolazione non solo rimane esclusa da IRPEF e IRAP, ma esiste anche la possibilità di cederla a soggetti terzi, persino a istituti di credito o intermediari finanziari.
Attualmente manca una normativa che sancisca tempi e modalità dell'erogazione dell'agevolazione; occorre un decreto ministeriale attuativo congiunto tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero delle Finanze, ma si presume che a breve verrà emanato, sancendo per l'appunto quanto è necessario sapere per richiedere tale credito d'imposta.

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