Stabilizzazione del reddito, sostenibilità ambientale, orientamento al mercato. Questi i principali assi strategici per la competitività della filiera vitivinicola individuati dal Piano strategico della Politica agricola comune (PSN 2023-27) dell'Italia.
Il Piano strategico nazionale PAC 2023-27, presentato a Bruxelles a inizio gennaio e ora oggetto di valutazione formale da parte della Commissione europea, permette di programmare in una cornice unitaria gli oltre 51 miliardi a disposizione della nuova Politica agricola comune tra fondi europei e relativo cofinanziamento nazionale. Una programmazione che ruota attorno a una serie di parole chiave - reddito, sostenibilità, competitività – particolarmente importanti per la filiera vitivinicola.
Le analisi condotte per costruire la strategia nazionale per il settore vino, spiegano Francesco Licciardo e Roberta Sardone del CREA, Tiziana Sarnari di ISMEA e Anna Maria Di Ciolla del Mipaaf in un articolo pubblicato su Pianeta PSR, hanno infatti evidenziato “la necessità di un miglioramento del reddito, soprattutto per la componente agricola”, insieme all'esigenza “di favorire un maggior orientamento al mercato di tutti i segmenti dell'offerta, congiuntamente al rafforzamento delle relazioni tra imprese e delle diverse forme di integrazione della filiera”.
A queste indicazioni si aggiunge il tema, imprescindibile per l'agroalimentare nel suo insieme alla luce dell'European green deal e delle strategie Farm to fork e biodiversità al 2030, di una maggiore sostenibilità, anche attraverso una maggiore diffusione di “innovazioni, tecnologie, modelli di gestione specifici per le diverse fasi produttive, che siano in grado di coniugare crescita e performance economica con le sempre più urgenti necessità di protezione ambientale, nonché con le crescenti aspettative della società in termini di tutela dei lavoratori, di sviluppo di relazioni positive con le comunità circostanti e di promozione di relazioni con i consumatori finali improntate alla trasparenza e alla corretta comunicazione”.
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Il Piano strategico della PAC 2023-2027 conferma gli interventi settoriali per la filiera vitinicola già previsti nella precedente programmazione:
In questo quadro di continuità si inseriscono alcuni elementi innovativi introdotti in coerenza con la riforma della PAC, che riguardano la maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e alla tutela dei lavoratori.
Le misure settoriali saranno poi accompagnate dal sostegno nell'ambito dello sviluppo rurale, che si concentrerà, oltre che sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, sulla redditività della vitivinicoltura nelle aree più fragili e svantaggiate, facilitando gli investimenti innovativi, la digitalizzazione, lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile e la tutela e valorizzazione dei paesaggi agrari.
In sinergia con i fondi europei della PAC destinati agli interventi per il settore vino – quantificati in 323,9 milioni di euro, più il relativo cofinanziamento nazionale – opereranno le misure previste nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Fondo complementare al PNRR. Sul primo fronte, sono previsti infatti incentivi per la meccanizzazione, per la produzione di energie rinnovabili e per lo sviluppo della logistica agroalimentare; il Fondo complementare finanzia invece con il 1,2 miliardi un nuovo bando per investimenti nell'ambito di contratti di filiera e distretto.
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