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BIM: le prossime soglie di applicazione e agevolazioni

BIM: le prossime soglie di applicazione e agevolazioni

Ci apprestiamo a entrare nell’ultimo trimestre dell’anno, e questo comporta la necessità di iniziare a pensare già ai business del prossimo anno. Quali sono le novità attese per il 2022? Qual è la soglia di applicazione del BIM?



È noto almeno dal 2017, agli addetti ai lavori, che la soglia di applicazione del BIM si sarebbe abbassata gradualmente fino al 2025. Lo aveva stabilito il Ministero delle Infrastrutture con il Decreto N. 560 del 2017.

Il BIM, lo ricordiamo per chi non avesse dimestichezza con il tema, è l’acronimo di Building Information Modeling: ovvero, modello di un edificio con informazioni di progetto. Il BIM è dunque non tanto un software, come spesso viene erroneamente riportato, ma una metodologia che semmai comprende più software adatti alla progettazione ed anche alla costruzione, utilizzati per le sue varie fasi di sviluppo.

La legge, come accennato poc’anzi, impone l’adozione di questa metodologia per gli appalti pubblici, secondo un percorso di graduale applicazione che dovrebbe scendere a zero nei prossimi anni, ovvero determinato di fatto la sua applicazione nel contesto di qualsiasi lavoro pubblico.

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Vale ricordare che nel 2019 il BIM era obbligatorio per appalti pubblici superiori a 100 milioni di euro. Nel 2020, tale soglia si è abbassata a 50 milioni di euro, dimezzandosi. Nel 2021, a partire dal mese di gennaio dell’anno corrente, la soglia è stata ridotta fino a 15 milioni di euro, senza alcun ritocco rispetto alle soglie iniziali, nonostante il Covid abbia determinato una situazione imprevista che avrebbe potuto compromettere il percorso definito nel 2017.

Quali saranno le soglie per i prossimi anni? A meno di eventuali modifiche, sappiamo già che nel 2022 la soglia di applicazione del BIM è fissata a 5,2 milioni di euro, mentre nel 2023 e nel 2024 verrà adottata la soglia di 1 milione di euro, prima di entrare nel 2025 quando l’applicazione del BIM sarà estesa ai lavori pubblici di qualsiasi importo.

Vale ricordare che sul BIM è bene valutare le agevolazioni per l’industria 4.0, un Piano che consente alle aziende di fruire di un credito d’imposta per investimenti in beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0. Con la Legge di Bilancio 2021 il credito d’imposta ha raggiunto il 20% dell’investimento, rispetto al 15% previsto in precedenza, e un massimale di spesa di 1 milione di euro. Questi parametri resteranno invariati per tutto il biennio di proroga del Piano.
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