L'Agente Immobiliare si diventa al termine di un percorso di formazione ma soprattutto lo si diventa anche in virtù di specifiche attitudini personali perchè non è una professione da potersi improvvisare, già la definizione di mediatore apre scenari molto particolari.
È risaputo che il mercato dell’immobiliare, al netto di eventuali alti e bassi, che per certi aspetti si possono considerare anche fisiologici, gode comunque di ottima salute, in particolare in Italia dove il così detto investimento sul mattone è vissuto ancora come qualcosa di sicuro, che restituisce certezze a chi opta per questa strada e a tutti i suoi eredi.
Al centro di questo mercato, è proprio il caso di dire, vi è la figura dell’agente immobiliare, colui che si occupa nella pratica della mediazione tra chi vuole acquistare e chi vuole vendere. Per via di questa solidità del mercato, quella del mediatore immobiliare potrebbe essere un’ottima carriera professionale, che può dare grandi soddisfazioni anche in termini di guadagno, sia se fatta in proprio che per conto di un’agenzia immobiliare.
In questo articolo analizzeremo alcune caratteristiche fondamentali di questa professione soffermandoci sul percorso di studi da seguire per chi volesse intraprendere questa strada.
Lo abbiamo appena scritto, è un mediatore tra due parti, dove l’una vuole vendere e l’altra vuole acquistare. Attenzione perché la definizione di mediatore non è una mera questione terminologica, in quanto l’espressione è utilizzata anche nel Codice civile nell’Art. 1754, dove si riporta con chiarezza che “mediatore è colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza”. Al di là della definizione, il passaggio del Codice civile è di grande importanza perché svela alcuni aspetti tutt’altro che secondari per questa figura professionale e che incidono anche sulle qualità personali di chi vuol avviarsi alla professione.
Si dice, infatti, che il mediatore è imparziale. È ovvio che è mosso da scopo di lucro ed è altrettanto ovvio che l’agente riceverà un incarico da una delle due parti, tuttavia egli non si obbliga a promuovere per proprio conto la conclusione del contratto, cioè senza che sia intervenuto l’interesse dell’una o dell’altra parte. Se così non fosse, cioè se l’Agente dovesse attivarsi per la conclusione del contratto, egli finirebbe per essere confuso con un Agente di Commercio o con un qualsiasi lavoratore subordinato. Ripetiamo: al di là della forma, la cosa va vista più nell’ottica del carattere, della tempera che si richiede ad un buon Agente Immobiliare.
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Il percorso di formazione non è così semplice come molti credono, ma richiede formazione in quanto la professione comporta dei rischi non indifferenti, trattandosi di mediazione di immobili, e questo non può lasciare spazio ad alcuna improvvisazione.
Partiamo dai requisiti di base:
Poi ci sono i requisiti di formazione:
Per quanto riguarda il corso di formazione per Agente Immobiliare, vi sono 3 possibilità offerte dalle istituzioni:
Una volta sostenuto l'esame di stato si può fare richiesta della partita iva tramite il Codice Ateco 68.31.00 previsto per Attività di Mediazione Immobiliare. In passato era necessaria l'iscrizione ad uno specifico albo ma dopo l'aggiornamento alla normativa europea è sufficiente essere presente cona la propria iscrizione al Registro delle Imprese.
Oltre alla formazione, come avviene in molti altri lavori, ci sono anche le attitudini personali che forse nel caso dell'Agente Immobiliare sono più importanti che in altre situazioni. Infatti la sua natura particolare di mediatore gli richiede una profonda attitudine psicologica di riuscire a capire con anticipo quali sono le reali intenzioni di un cliente, quanto è disposto a scontare nel caso si tratti di un venditore, oppure che cosa voglia dire per lui il concetto di "buon affare" qualora si tratti di un acquirente. Sono aspetti molto rilventi visto che la risposta alla domanda ma quanto guadagna un agente immobiliare? risiede anche e soprattutto in queste scelte, in particolare quando non lavora per un'agenzia ed il suo fatturato dipende esclusivamente dalle provvigioni.
Ecco perchè rispondere a questa domanda, in verità, non è mai cosa semplice. Diciamo che il guadagno per un Agente Immobliare dipende molto dalle sue capacità. Oltre al fisso mensile, ripeto: se previsto, le provvigioni sul venduto possono arrivare a circa il 6%, ma questo non vale ovunque visto che in alcune città si può arrivare anche ad un 10 o 12%.
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