Si avvicina l’estate e si torna a parlare di viaggi, anche in virtù della situazione pandemica che pare in via di miglioramento, benché sia ancora molto presto per capire l’effettivo andamento. Il tema del viaggio ci riporta ad affrontare la questioni del limite ai contanti da portare con sè.
La questione, inoltre, è duplice: infatti la domanda che più spesso ci pongono è relativa a quanti soldi è possibile portare in contanti all’estero ma è pur vero che il discorso va affrontato anche all’invero, ovvero quanto contante è possibile riportare in Italia dopo un soggiorno all’estero.
A prescindere che il viaggio sia inteso come uno spostamento dall’estero verso l’Italia oppure dall’Italia verso l’estero, il limite è sempre il medesimo ed è pari a euro 10.000. Al di sotto di questa cifra, non vi sono particolari obblighi da sostenere.
Se, invece, la cifra in contanti è pari a euro 10.000 oppure è superiore a questa soglia, allora è necessario dichiarare alla dogana la somma che si sta trasportando. Per farlo, è necessario compilare un apposito modulo, che si scarica a questo indirizzo, e che viene presentato, debitamente compilato, sia in fase di uscita che di entrata. L’obbligo dichiarativo non sussiste solo per gli ingressi verso o da paesi terzi ma vige anche per i movimenti tra paesi appartenenti all’Unione Europea. È fatto comune credere che in quest’ultimo caso la dichiarazione non sia necessaria.
Se si circola con una somma pari o superiore a 10.000 euro, e non viene fatta alcuna dichiarazione, quando si è scoperti si è soggetti a delle sanzioni. Queste sono di diverse tipologie e prevedono:
Non si tratta precisamente di un saldo e stralcio ma della possibilità di pagare una sanzione ridotta se si decide di saldare immediatamente l’infrazione. Se l’infrazione non è superiore a 250 mila euro e del medesimo beneficio non si è già fruito nei 365 giorni precedenti, allora è possibile richiedere il pagamento del 5% della parte eccedente il limite di legge, ma con un minimo di euro 200, direttamente all’ufficio doganale oppure entro 10 giorni dalla violazione a favore del ministero delle Finanze. Se il pagamento dell’infrazione agevolata avviene all’ufficio doganale, gli organi competenti potranno evitare anche il sequestro del denaro.
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