Tobin Tax è il nome comune per indicare il sistema di tassazione delle rendite finanziarie, introdotto in Italia nel 2013. A quali operazioni si applica e quali sono le aliquote? Facciamo il punto sugli aspetti fiscali per chi ama investire facendo trading su azioni o derivati.
Investire in titoli azionari, magari facendo un trading ad alta frequenza, oppure portare a compimento operazioni su strumenti finanziari derivati, non è esente da tassazione. Nell’articolo si descrive la così detta Tobin Tax, dal nome del suo fondatore.
Tobin Tax è l’espressione più utilizzata per identificare la tassazione sulle rendite finanziarie, perché anche gli investimenti, che siano in azioni o altri strumenti finanziari, non sono immuni dal controllo del fisco. Questa espressione così particolare deriva in verità da un luminare di nome James Tobin, economista e accademico statunitense, insignito del premio Nobel per l’Economia nel 1981 in virtù dei suoi studi sui mercati finanziari.
È stato proprio Tobin a promuovere per primo l’idea, nel 1972, di una tassazione sulle transazioni internazionali, con lo scopo di stabilizzare i mercati, garantire introiti da destinare alla comunità internazionale e per fronteggiare le speculazioni.
La Tobin tax, in Italia, è stata introdotta per tutti gli investitori in tempi relativamente recenti, esattamente il 1 marzo del 2013 con la Lege n. 228 del 2012. Benchè l’espressione Tobin tax sia molto utilizzata, anche perché più facile da ricordare, la dicitura corretta per l’Italia è Financial Transaction Tax, acronimo FTT.
La tassa sulle transazioni finanziare prevede una differente aliquota che varia in funzione del tipo di operazione. Sono 3 le operazioni interessate dalla Tobin Tax:
Le transazioni soggette a tassazione sono esclusivamente quelle con una capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro, calcolati al 30 novembre di ogni anno. Questo a prescindere dal paese di residenza di chi acquista e dal mercato in cui le società sono quotate. Inoltre sono soggette a tassazione anche le società non capitalizzate ma che sono quotate su mercati non regolamentati. Vale precisare che la tassa è dovuta dal solo acquirente ad eccezione delle operazioni sui derivati che invece chiama in causa entrambe le parti dell’operazione.
Vi sono dei casi, tuttavia, in cui pur trovandoti in uno dei 3 casi sopracitati, non ti sarà richiesto alcun pagamento. Questo è possibile quando nelle operazioni vi è una controparte che può essere l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea, le banche centrali degli Stati membri dell'Unione Europea e le banche centrali e gli organismi che gestiscono anche le riserve ufficiali di altri Stati, nonché gli enti od organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia.
Altri casi di esenzione si incontrano qualora le operazioni siano realizzate:
Precisiamo che l’elenco delle società che hanno una capitalizzazione inferiore a 500 milioni di euro, e per le quali non è prevista alcuna tassazione, viene aggiornata ogni anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi prima di effettuare un’operazione, ti invitiamo a controllare l’ultimo aggiornamento reso disponibile per l’Italia.
Il pagamento della Tobin Tax va eseguito entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è avvenuto il trasferimento della proprietà di un’azione o di uno strumento partecipativo.
I responsabili del pagamento sono le banche, le imprese di investimento e tutti gli altri soggetti autorizzati, sia in Italia che all’estero, ad operare come intermediari nelle attività d’investimento a favore del pubblico.
A questi si aggiungono, in caso di trasferimento della proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi e di operazioni su derivati e altri valori mobiliari:
Qualora le operazioni avvengano senza l’intervento di mediatori, allora l’imposta è versata dal contribuente.
Il pagamento va effettuato mediante apposito modulo FFT reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate e che puoi scaricare a questo link.
Per arrivare al pagamento ovviamente è necessario conoscere l’aliquota e su cosa calcolarla. Per le operazioni ad alta frequenza l’aliquota è dello 0,02%, mentre le operazioni di trading sono tassate allo 0,2%, aliquota che viene ridotta del 50% qualora l’operazione avvenga su mercati regolamentati. Per i derivati, invece, bisogna fare riferimento alla seguente tabella:
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