Le regole sono state fissate lo scorso 6 Aprile tramite il protocollo firmato da Governo, Inail, Commissario straordinario e parti sociali. È stato definito un preciso protocollo a cui fare riferimento per il corretto svolgimento delle procedure di somministrazione.
A tutte le aziende e a tutti i lavoratori che, su base volontaria, vogliono procedere alla vaccinazione. Tra i lavoratori sono ricompresi non solo i dipendenti ma anche coloro che intrattengono con l’azienda un rapporto di collaborazione, gli autonomi e i lavoratori occasionali.
La somministrazione può avvenire in 3 modalità differenti:
No, l’azienda non può esercitare alcun obbligo in tal senso. La vaccinazione avviene sempre e comunque su base volontaria.
No, a prescindere dalla modalità con cui l’azienda decide si somministrare il vaccino, il tempo necessario alla vaccinazione viene sempre equiparato all’orario di lavoro, quindi non è necessario chiedere ore di permesso.
Certo, i datori di lavoro possono collaborare mettendo a disposizione entrambe le strutture aziendali, a prescindere da quello che è il reale numero di lavoratori.
L’informazione è a carico del medico competente, il quale deve appunto informare gli interessati sulle modalità e sui rischi connessi alla somministrazione del vaccino. Tra le sue competenze vi sono anche il triage e l’acquisizione del consenso informato.
A prescindere dalla modalità scelta, la somministrazione avviene sempre per il tramite del personale sanitario.
Sì, e va osservato anche in questo caso a prescindere dalla modalità di somministrazione prescelta.
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