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Pubblicità a favore di Leghe, ASD e SSD: arriva il contributo

Pubblicità a favore di Leghe, ASD e SSD: arriva il contributo

Se la tua azienda ha investito, o intende farlo, in pubblicità a favore di Leghe sportive, ASD o SSD, adesso può recuperare parte dell’investimento in credito d’imposta. Chi sono i beneficiari del contributo? Qual è l'investimento minimo? Ci sono altri requisiti? Le risposte nell'articolo.



Per l’anno 2020 è stato disposto un contributo in regime De Minimis e sotto forma di credito d’imposta (da utilizzare esclusivamente in compensazione) per coprire le spese pubblicitarie effettuate a favore di leghe, società sportive professionistiche e dilettantistiche.

Il fondo ha un tetto massimo di 90 milioni di euro.

A chi si rivolge?

A tutte le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che effettuano investimenti pubblicitari o sponsorizzazioni a favore di:

  1. Leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nell’ambito delle discipline olimpiche;
  2. Società sportive professionistiche;
  3. Società e/o associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro CONI che operano in discipline ammesse ai Giochi Olimpici e che svolgono attività sportiva giovanile.

In cosa consiste il contributo?

Per chi investe in campagne a favore delle leghe e delle società indicate al quesito precedente, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% degli investimenti effettuati tra il 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre.

C’è un minimo di investimento richiesto?

Si, l’investimento pubblicitario o di sponsorizzazione non può essere inferiore a 10.000 euro.

Quali sono gli altri requisiti?

Il contributo richiede che la società o la Lega a favore della quale avviene l’investimento, deve avere un fatturato, prodotto in Italia, di almeno 200.000 e fino ad un massimo di 15 milioni, calcolato sull’anno 2019.

Come saranno esitate le domande?

Sulla base delle risorse disponibili ma con l’intento di ridistribuire equamente le risorse qualora le richieste dovessero superare il tetto massimo di 90 milioni di euro.

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