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Produzione di olio e di olive: in arrivo sostegni economici comunitari

Produzione di olio e di olive: in arrivo sostegni economici comunitari

Le aziende del settore olivico-oleario possono contare su contributi comunitari finalizzati a sostenere diversi programmi di intervento. Su quali annualità si applicano i finanziamenti? Chi può presentare i progetti? Cosa indica l'acronimo AOP? Sono richiesti fondi propri?



È stato firmato il decreto sui nuovi programmi di sostegno economico per le aziende che lavorano nel comparto olivico-oleario e che operano in Italia.

Su quali annualità si applicano i finanziamenti?

I nuovi programmi hanno validità dal 1° aprile 2021 fino al 31 dicembre 2022.

Chi può presentare progetti?

Possono presentare programmi su uno o più ambiti di intervento le AOP (Associazioni di Organizzazioni di Produttori), le OI (Organizzazioni Interprofessionali) e le OP (Organizzazioni di Produttori).

Qual è la dotazione del contributo?

I programmi di sostegno possono essere finanziati con un fondo di oltre 34 milioni di euro per ciascun anno interessato. La cifra complessiva sarà ripartita secondo le seguenti aliquote:

  1. Almeno 20% per il miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura;
  2. Almeno 30% per il miglioramento della produzione di olio di olica e olive da tavola;
  3. Almeno il 15% è destinato all’ambito di intervento relativo al sistema di tracciabilità, alla certificazione e alla tutela della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola, in particolare il controllo della qualità degli oli di oliva venduti ai consumatori finali. Della predetta percentuale, il 50% massimo è destinata ai programmi presentati dalle OP.

Sono richiesti anche fondi propri?

Sì, nello specifico è indicata una percentuale di partecipazione propria in base all’intervento che si intendere realizzare:

  1. 12,50 % delle spese per le attività relative al miglioramento dell'impatto ambientale dell'olivicoltura e al miglioramento della competitività dell'olivicoltura;
  2.  12,50 % delle spese per investimenti in attività fisse relative al miglioramento della qualità della produzione di olio di oliva e di olive da tavola;
  3. 25 % delle spese per le altre attività relative al miglioramento della qualità della produzione di olio di oliva e di olive da tavola;
  4. 12,50 % delle spese per programmi di attività realizzati in tre Paesi terzi o Stati membri non produttori da organizzazioni beneficiarie riconosciute da almeno due Stati membri produttori, nei campi di attività di cui alle lettere e) ed f) dell’articolo 29, paragrafo 1 del regolamento;
  5. 25 % delle spese per le altre attività realizzate negli stessi campi dell’art. 29, paragrafo 1, lettere e) ed f) del regolamento;

È vero che è riconosciuta una priorità alle AOP?

Sì è vero. Il Ministero delle Politiche Agricole ha ribadito l’intenzione di dare priorità ai programmi presentati in forma aggregata tramite le AOP, al fine di facilitare un sistema di certificazione unitario della sostenibilità della filiera olivicola.

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