È stata accolta con favore da tutte le organizzazioni delle filiera vitivinicola la riforma introdotta dal Decreto Legge N.76. Cosa cambia per i vini che vogliono fare l’upgrade da DOC a DOCG? Qual è la percentuale di produttori che deve rivendicare il vino? Quanti anni di DOC prima dell'upgrade?
Quest’estate ci siamo occupati di vino ed esportazione verso l’estero, nello specifico gli Stati Uniti. Abbiamo ricevuto numerose domande di chiarimento, sulle procedure di esportazione che, come facilmente immaginabile, sono tutt’altro che semplici, visto che si devono confrontare due differenti legislazioni: quella del paese di partenza a quella del paese verso dove si esporta.
Torniamo sull’argomento vini italiani in quanto nel mese di luglio, a qualche giorno dalla nostra pubblicazione, è stato approvato il Decreto Legge n.76 con importanti novità per le imprese vitivinicole.
Non ci sono soltanto nuove norme in merito al passaggio di un vino DOC ad una DOCG. In aggiunta, il Decreto si sofferma sulle indicazioni in etichetta, sul periodo vendemmiale e sulla equiparazione tra gli organismi di certificazioni privati e le camere di commercio. In ognuno di questi casi si è proceduto nel senso della semplificazione.
L’intervento del Decreto mira a modificare alcuni requisiti che oggi sono richiesti per il passaggio da DOC a DOCG. Nell specifico si fa leva su:
Rispetto al primo punto, vuol dire che il salto di categoria verso la DOCG è possibile solo per vini che sono stati DOC per almeno 7 anni. A questo si aggiunge la necessità che il vino abbia già ricevuto l’apprezzamento dal mercato per le sue qualità intrinseche, al punto che si parla di vera e propria risonanza commerciale per il vino in questione.
Moltissimo. Il Decreto ha stabilito che per ottenere la DOCG, il vino dev’essere stato rivendicato da almeno il 66% dei produttori e delle superfici vitate, dato che viene registrato nell’ultimo biennio. Inoltre che il vino sia stato imbottigliato da almeno il 51% degli operatori autorizzati. Quest’ultimo dato viene misurato su base quinquennale.
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