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Licenziamento per comporto superato può essere discriminatorio

Licenziamento per comporto superato può essere discriminatorio

Una recente sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore ha espresso un giudizio che può creare un importante precedente. Quali sono gli obblighi del datore di fronte una malattia prolungata? Che cos'è il comporto? Quando il licenziamento diventa discriminatorio? In malattia vale licenziare?



Il tema del lavoro, sia da parte delle imprese che da parte degli utenti, è tra i più gettonati nelle domande che riceviamo ogni giorno. Oggi dedichiamo spazio ad un argomento che in virtù di una recente sentenza del tribunale di Nocera Inferiore necessita di essere messo in luce: il licenziamento per superamento del comparto.

Che cos’è il comporto?

Il comparto è il periodo di tempo entro il quale il datore di lavoro deve garantire il mantenimento del posto al dipendete assente per causa di malattia.

Il datore di lavoro può licenziare il dipendente in malattia?

La questione è un po’ più complessa, diciamo che il datore di lavoro può licenziare il dipendente quanto questi supera il periodo di comporto.

Quali sono gli obblighi del datore di fronte alla malattia?

Più che di obblighi, la legge parla di oneri legati ai principi di correttezza e buona fede. In questo senso, il datore ha l’onere di informare il dipendente dell’approssimarsi della scadenza del tempo di comporto.

Quando il licenziamento può considerarsi discriminatorio?

In questo caso entriamo nel merito della recente sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore che si è espresso su un caso di licenziamento del lavoratore disabile una volta sopravvenuto il superamento del tempo di comporto. Il Tribunale ha dato ragione al lavoratore considerando discriminatorio il licenziamento. In buona sostanza, secondo il giudice, il datore di lavoro avrebbe approfittato della condizione particolare del lavoratore per formalizzare il licenziamento. La discriminazione nasce dal fatto che il datore, conoscendo le condizioni del lavoratore, avrebbe dovuto avvisarlo della prossima scadenza, consentendogli di poter provvedere, eventualmente, a non superare il tempo massimo di malattia invece che procedere in automatico con il licenziamento, che appare così discriminatorio.

Il datore ha l’obbligo di avvisare il dipendente?

No, non esiste una legge che lo obbliga ma sussiste il concetto di correttezza e buona fede nel momento in cui il datore è a conoscenza delle particolari condizioni invalidanti del dipendente.

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