Con i licenziamenti bloccati fino al 31 dicembre, l'unica possibilità per le imprese in difficoltà è di stipulare un accordo collettivo aziendale di licenziamento. L'adesione del lavoratore è volontaria? Quali sono gli obblighi dell'impresa? Il lavoro che aderisce può richiedere la NASPI?
Una delle manovre che ha maggiormente acceso il dibattito tra favorevoli e contrari è stata sicuramente quella che ha imposto il divieto di licenziamento all’interno delle imprese. Non entriamo nel merito della questione con giudizi di merito ma ci soffermiamo su un’alternativa che pure è stata introdotta a favore delle imprese e sugli strumenti a disposizione del lavoratore in caso di perdita del lavoro.
Si, è vero e si tratta di una notizia oramai largamente assodata. Per cercare di non spostare tutta la responsabilità sociale ed economica sugli imprenditori, è stato riconosciuto alle imprese la possibilità di avvalersi alternativamente di una Cassa Integrazione Covid-19 oppure di un esonero contributivo della durata di 4 mesi.
C’è un’unica alternativa, qualora l’impresa pur avvalendosi delle agevolazioni di cui sopra non riesce a tornare competitiva, ovvero il licenziamento sulla base di un accordo collettivo aziendale, stipulato con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale.
L’obbligo è quello di riconoscere incentivi alla risoluzione del lavoro, a favore di coloro che aderiscono all’accordo, che è sempre su base volontaria.
Certamente. Questa è una novità introdotta nel Decreto di Agosto. Nel quale si stabilisce che anche i lavoratori che sono stati licenziati sulla base di un’adesione volontaria ad un accordo collettivo aziendale, possono richiedere e ottenere la NASPI?
Per accedere alla NASPI in caso di adesione ad un accordo aziendale di licenziamento, è necessario allegare alla domanda di NASPI sia il testo dell’accordo collettivo così come proposto dall’azienda, sia il documento che attesti l’adesione del lavoratore al predetto accordo.
Se desideri altre informazioni o un chiarimento sull'argomento di questo articolo, clicca su FAI LA TUA DOMANDA per inviare un tuo quesito. Non è richiesta alcuna registrazione. Riceverai la tua risposta, personalizzata, direttamente nella casella di posta.
Know How è un progetto di innovazione della consulenza, a favore di imprese e cittadini, che coinvolge professionisti dell’area legale ed economica. Il progetto è nato dalla mente del suo fondatore, Vincenzo Ciulla, e della sua società di consulenza: Korion.
Il nostro motto è diventato: 100% esitate, perché questa è la percentuale reale delle domande che oggi ricevono una risposta, anche se preferiamo parlare di soluzioni. La sfida per il futuro è ingrandire la community, generare più interazione, fare più informazione e coinvolgere sempre più professionisti, ma solo coloro che credono in quello che facciamo.