Un chiarimento sulla Gestione Separata, il fondo previdenziale per i lavoratori esclusi dalle altre casse. Un argomento molto dibattuto in rete ma che necessita continuamente di chiarimenti a favore di chi sta entrando adesso nel mondo del lavoro.
Arrivano spesso domande in redazione in merito a chiarimenti sulla Gestione Separata, quesiti che manifestano una certa confusione sull’argomento e che ci spingono a tornare su un argomento molto diffuso in rete ma che evidentemente necessita di essere affrontato in maniera ancora più chiara.
La Gestione Separata non è altro che un fondo pensionistico, finanziato con i versamenti dei contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati.
La sua istituzione è abbastanza recente, visto che il riferimento normativo è la Legge 335 del 1995 con cui si attuava un’importante riforma pensionistica, oggi ricordata come riforma Dini dal nome dell’allora Ministro del Tesoro.
La riforma del sistema pensionistico aveva lo scopo di assicurare una tutela previdenziale a favore di lavoratori fino ad allora esclusi, ovvero non rientranti in nessuna delle categorie già esistenti. Tale riforma è stata attuata attraverso 3 distinte azioni:
La riforma pensionistica stabilisce che l’iscrizione alla Gestione Separata è obbligatoria per le seguenti categorie professionali:
L’iscrizione avviene innanzitutto scaricando dal sito dell’INPS il modulo SC04, da compilare interamente con i tuoi dati. Questo va poi inoltrato all’Istituto di Previdenza, tenendo conto che la circolare n. 72 del 2011 vieta la consegna a mano direttamente agli sportelli ma impone di seguire le altre modalità, ovvero:
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