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Investire in Bitcoin: il ruolo di Consob e CySEC

Investire in Bitcoin: il ruolo di Consob e CySEC

Che molte persone abbiano ottenuto importanti benefici investendo in bitcoin è un dato di fatto. Perlomeno questo è ciò che è accaduto a tutti coloro che hanno avuto la fortuna o la lungimiranza di effettuare gli investimenti giusti al momento giusto.



Del resto basta dare uno sguardo ai grafici che riportano le valutazioni dei bitcoin dal 2014 fino a oggi per capire la portata di quanto stiamo dicendo: nel mese di agosto del 2014 i bitcoin si sono mossi da un minimo di circa 70 euro e un massimo di 90, mentre se ci avviciniamo a oggi possiamo osservare valutazioni che hanno superato i 50.000 euro nel mese di aprile 2021 per poi stabilizzarsi sui circa 25.000 euro di questi ultimi mesi. Insomma, parlare di una fortuna enorme non sarebbe fuori luogo.

Durante questa inarrestabile e incredibile cavalcata di valore, durata l’arco di oltre 7 anni, si è osservato un proliferare senza controllo di libri, articoli informativi, esperienze e servizi dedicati a coloro che hanno deciso o stanno decidendo d'investire in bitcoin.

Diventare milionari in poche ore: realtà o truffa?

Finché si tratta di libri e articoli informativi, diciamo che la questione potrebbe essere anche indifferente. Tuttavia, questa proliferazione ha generato anche una vasta confusione in coloro non particolarmente addentro la materia, già di per sé complicata dall’essere qualcosa di completamente nuovo ma che hanno iniziato ad avvertire la curiosità che contraddistingue un fenomeno di successo. Di questa confusione, ovviamente, hanno approfittato in molti, riversando in rete metodi e piattaforme apparentemente dedicate al bitcoin ma di cui hanno sfruttato esclusivamente il nome, con il fine d'intercettare aspiranti investitori attratti da concetti come facile, veloce e automatizzato, facendo leva sulla scarsa informazione e sulla confusione terminologica. Tanti i casi che si potrebbero raccontare e tante le piattaforme che sono nate con intenti non proprio puliti. È il caso, esempio, di Bitcoin Revolution che con i bitcoin, di cui si parla ampiamente anche sui media nazionali, non ha nulla a che vedere, trattandosi in realtà di vera e propria truffa, organizzata proprio facendo leva sulla confusione terminologica, a danno d'ignari investitori che hanno perso ingenti quantità di denaro.

Conoscere le regole per prevenire i rischi

Tutto ciò spiega l’importanza di conoscere meglio il funzionamento del mercato finanziario, quello vero, che ruota intorno ai bitcoin. E la prima cosa da considerare è che per quanto la realtà dei bitcoin possa sembrare nuova, non vuol dire che a oggi non vi siano sistemi di controllo e regolamentazione il cui scopo è quello di salvaguardare gli interessi degli investitori, da una parte, ma anche di coloro che lavorano nel pieno rispetto delle regole offrendo un servizio legale e sicuro. Lo scopo della regolamentazione, ovviamente, è anche quello di preservare il mercato finanziario dagli speculatori che puntano a fare business in maniera illecita, o comunque sia attuando dei sistemi truffaldini.

Il ruolo della CONSOB

Sono due gli elementi a cui prestare attenzione quando ci si avvicina a qualche piattaforma o metodologia che promette facili guadagni o di arricchirti senza fare nulla e con pochissimo tempo, l’autorizzazione CONSOB è uno di questi elementi. Inutile dire, stando al caso di cui sopra, che Bitcoin Revolution ne fosse completamente sprovvista. Probabilmente la CONSOB non dovrebbe necessitare di presentazione, in ogni caso ricordiamo che è l’acronimo di Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ed è proprio l’ente che si occupa, in concerto con la Banca D’Italia, di tutelare i diritti dei risparmiatori italiani rilasciando specifiche autorizzazioni a quelle società che intendono proporsi come intermediatori finanziari. In sostanza vuol dire che una società seria dovrebbe possedere quest’autorizzazione, rilasciata in seguito a rigidi controlli. E di riflesso, faresti bene a dubitare di quelle piattaforme dietro le quali si celano società prive di quest’autorizzazione, almeno per quanto riguarda le piattaforme che operano e risiedono in Italia.

La certificazione CySEC

La questione si può complicare se la piattaforma tramite cui vorresti operare si trova al di fuori dell’Italia. In questi casi potresti fare riferimento al possesso della certificazione CySEC. Su questa certificazione, tuttavia, è bene spendere qualche parola in più, vista l’ambivalenza della sua affidabilità. Innanzitutto precisiamo che con autorizzazione CySEC intendiamo le autorizzazioni rilasciate da questo istituto europeo a vantaggio dei broker di operazioni binarie, quindi coloro che operano anche sui bitcoin. Da un lato si tratta di un istituto di vigilanza pubblico con base a Cipro, che è soggetto al controllo statale ma che pure non è privi di ombre visto che si sottolinea spesso la facilità con cui un numero elevato di broker specializzati nel forex sono riusciti a ottenere l'accredito presso la CySEC; queste società infatti vedono Cipro come un modo facile per ottenere una licenza, senza dover però raggiungere i criteri più stringenti che sarebbero richiesti da altre authority Europee, e nonostante ciò, avere il via libera per operare in tutta Europa sotto la direttiva MiFID.

Quindi se la certificazione CySEC non è presente, probabilmente hai un valido motivo per dubitare (vedi, anche in questo caso, Bitcoin Revolution), se invece è presente, cerca qualche altro elemento che dia sicurezza sull’affidabilità della piattaforma che ti appresti a utilizzare.

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